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Migranti: norma taglia-business dei gestori dell’accoglienza approvata in commissione alla Camera

ROMA – In Commissione Bilancio alla Camera è stata approvata, con un emendamento alla manovra, la cosiddetta proposta «taglia-business» sull’immigrazione fortemente voluta da Fratelli d’Italia. Da oggi, le cooperative che si occupano dell’accoglienza degli immigrati saranno obbligate a rendicontare come spendono i finanziamenti che ricevono dallo Stato. Questo è un colpo mortale per chi pensava di poter lucrare sulla disperazione. Con la sua piccola pattuglia parlamentare Fratelli d”Italia ha reso un grande servizio all’Italia. Condividete. scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. La proposta era partita dalla Toscana, dal consigliere regionale Giovanni Donzelli.

Secondo le regole vigenti fino a ieri, i soggetti che gestiscono gli immigrati non dovevano giustificare come avevano speso i soldi pubblici ricevuti. «Niente fatture, niente scontrini, niente dettaglio di spese» spiega Donzelli. «Abbiamo raccolto lo spunto di alcune associazioni no-profit che si occupano in modo serio e responsabile dell’accoglienza immigrati e mal sopportano, dunque, una normativa che premia i furbi e penalizza chi è trasparente». Un sistema che fino ad oggi ha consentito alle cooperative e agli altri soggetti di «incassare fiumi di denaro pubblici, senza il bisogno di alcuna rendicontazione, che ha prodotto un meccanismo senza scrupoli per lo sfruttamento della tratta degli esseri umani». «La legislazione di cui si avvalgono le Prefetture per i bandi era ancora quella predisposta venti anni fa per l’emergenza sbarchi in Puglia». Per Donzelli un sistema del genere non era accettabile e «permetteva a tanti, a partire dalle cooperative, di vederlo come un mare d’oro in cui tuffarsi».

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