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Riforma giudici pace: procuratori e presidenti di tribunale bocciano il governo

Davanti alle due Commissioni del Csm – che hanno fatto un giro di orizzonte in vista del parere che devono dare al ministro della Giustizia sull’attuazione della sua riforma- i capi delle procure hanno puntato l’indice contro alcune norme che avranno l’effetto di provocare una crisi della giustizia, determinando l’impossibilità di assicurare la trattazione dei procedimenti in tempi ragionevoli. Sotto accusa è soprattutto la disposizione che fissa a due giorni il limite di utilizzo dei viceprocuratori onorari. Un tetto assurdo, hanno sostenuto Spataro e Facciolla, considerato tutto il lavoro che svolgono attualmente: non solo fanno le udienze davanti al giudice di pace, ma svolgono attività di assistenza ai pm e si occupano dei procedimenti sulle pratiche sugli immigrati. E’ per questo che con un apporto così limitato dei vice procuratori onorari si produrrebbe un grosso vulnus alla giustizia. Perchè le procure, già oberate di impegni, non riuscirebbero a far fronte anche a questi compiti.

La prima richiesta è stata dunque quello di cancellare questo limite inaccettabile. Ma anche di stabilizzare i vice procuratori onorari attualmente in servizio, come già si fece con una legge nel 1984, garantendo loro il trattamento previdenziale e indennità dignitose. Una strada questa che sarebbe compatibile con quello che chiede l’Unione europea.

I toni più alti li ha usati il procuratore di Torino Armando Spataro, per il quale se il progetto di riforma della magistratura onoraria non sarà modificato si andrà incontro al disastro della giustizia. Ma dalle audizioni che il Csm ha fatto oggi di procuratori e presidenti di tribunale, è emerso come sia unanime la preoccupazione per l’attuazione di una riforma che sembra non andare incontro alle esigenze degli uffici giudiziari soprattutto dal punto di vista dell’ efficienza.

Sono state le Commissioni Sesta e Ottava (presiedute dai togati Ercole Aprile e Nicola Clivio) ad ascoltare prima in mattinata i presidenti dei tribunali di Roma (Francesco Monastero), Torino (Massimo Terzi), Trapani (Andrea Genna)  e Torre Annunziata (Ernesto Aghina). E poi nel pomeriggio, alla presenza del Vice Presidente Giovanni Legnini, a sentire Spataro e il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla, in rappresentanza dei 100 procuratori, che avevano chiesto inutilmente di essere ascoltati alle Commissioni Giustizia di Camera e Senato.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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