Terrorismo: espulso 22enne albanese, aveva più volte inneggiato all’Isis
ROMA – Un 22enne albanese, residente a Riccione, che aveva più volte inneggiato all’Isis e che, in carcere, aveva manifestato deliri religiosi, è stato espulso dall’Italia – con un provvedimento del ministro dell’Interno Marco Minniti – per motivi di sicurezza dello Stato. Con questo rimpatrio, il 77/o del 2017, sono 209 le espulsioni di soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso eseguite con accompagnamento nel proprio Paese, dal gennaio 2015 ad oggi.
Il giovane albanese, riferisce il Viminale, aveva inneggiato all’autoproclamato stato islamico durante il suo arresto, avvenuto nel settembre 2016 da parte dei Carabinieri per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Nel carcere di Rimini, da subito ha manifestato disturbi della personalità caratterizzati da deliri religiosi, rifiutando il fotosegnalamento perché è vietato da Allah dare le proprie impronte agli infedeli.
Agli arresti domiciliari dall’ottobre 2016 presso l’abitazione dei genitori a Riccione, nel febbraio 2017 è stato rintracciato dai militari dell’Arma a Deruta (Perugia) nei pressi del Santuario Madonna dei Bagni, mentre invitava i passanti a non entrare in chiesa e a convertirsi all’islam, dicendo che si sarebbe recato a Roma per parlare con il Santo Padre.
Durante la detenzione, viene spiegato, il giovane albanese ha continuato a manifestare un’ossessiva attrazione per la sfera religiosa. Da ulteriori verifiche investigative sono inoltre emersi contatti con un noto esponente di un luogo di culto, contiguo ad ambienti dell’estremismo islamico, che ha verosimilmente contribuito alla sua radicalizzazione. Dopo la sua scarcerazione, avvenuta ieri, il cittadino albanese è stato rimpatriato, con accompagnamento nel suo Paese, con un volo decollato da Bologna e diretto a Tirana, in esecuzione del decreto emesso dal ministro dell’Interno per motivi di sicurezza dello Stato.