Skip to main content

Bologna – Cesena: Papa Bergoglio parla da politico. accoglienza agli immigrati, corruzione, giovani e anziani

BOLOGNA – Papa Francesco, in visita in Emilia Romagna, incontra innanzitutto i migranti ospitati nell’hub della città felsinea. «Molti non vi conoscono e hanno paura». La visita inizia dall’Hub Regionale dove ci sono un migliaio di migranti. ad attenderlo e salutarlo. La parte più lunga e significativa dell’incontro non è quella dedicata al discorso, ma quella del saluto personale con gli ospiti. Al suo arrivo, il Papa è accolto da una operatrice musulmana con il velo che lavora nel centro e che gli mette al polso un braccialetto giallo con un numero identificativo, identico a quello indossato da tutti gli ospiti dell’Hub. Bergoglio si ferma lungamente, sotto la pioggia e senza ombrello, per salutare uno ad uno gli immigrati disposti lungo due file di transenne, andando avanti e indietro da lato all’altro, perché nessuno rimanga escluso.

Francesco parla di conoscenza, vicinanza, integrazione. E chiede gestione trasparente del fenomeno migratorio, con meccanismi chiari, mettendo in guardia da «distorsioni e sfruttamenti ancora più inaccettabili perché fatti sui poveri». «Ho voluto che fosse proprio qui il mio primo incontro con Bologna, questo è il porto di approdo di coloro che vengono da più lontano e con sacrifici che a volte non riuscite nemmeno a raccontare. Molti non vi conoscono e hanno paura. Questa li fa sentire in diritto di giudicare e di poterlo fare con durezza e freddezza credendo anche di vedere bene. Ma non è così».

Francesco dice: «In voi vedo, come in ogni forestiero che bussa alla nostra porta, Gesù Cristo, che si identifica con lo straniero, di ogni epoca e condizione, accolto o rifiutato». Poi parla di come si accoglie, facendo un nuovo appello ai Paesi coinvolti. « Credo davvero necessario che un numero maggiore di Paesi adottino programmi di sostegno privato e comunitario all’accoglienza e aprano corridoi umanitari per i rifugiati in situazioni più difficili, per evitare attese insopportabili e tempi persi che possono illudere».

Infine ha ricordato che Bologna è stata la prima città in Europa, 760 anni fa, «a liberare i servi dalla schiavitù. Erano esattamente 5855. Tantissimi. Eppure Bologna non ebbe paura. Vennero riscattati dal Comune, cioè dalla città. Forse lo fecero anche per ragioni economiche, perché la libertà aiuta tutti e a tutti conviene.

Nella sua visita a Cesena e a Bologna, nel terzo centenario della nascita del papa Pio VI e per la conclusione del Congresso eucaristico diocesano, il Pontefice dedica molta meno attenzione al popolo italiano, gli interessano soprattutto i migranti. Alla gente convenuta nelle piazze  non parla di questioni religiose, ma di corruzione che, afferma « è il tarlo della vocazione politica, non lascia crescere la civiltà e il buon politico ha anche la propria croce quando vuol essere buono perché deve lasciare tante volte le sue idee personali per prendere le iniziative degli altri e armonizzarle, accomunarle perché sia bene comune, in questo senso il buon politico sente di essere un martire, diciamo così al servizio perché lascia le proprie idee, ma le mette a servizio per andare verso il bene comune».

Il Pontefice esorta, come già altre volte, a un maggiore dialogo tra generazioni, in particolare fra giovani e anziani: anche perchè «l’anziano – evidenzia parlando senza leggere il testo scritto – con la sua saggezza, può correggere il politico che rischia di sbagliare, indicandogli la strada giusta. Oggi non è il tempo solo dei giovani, ma dei giovani e anziani insieme». È l’ora «del dialogo giovani-anziani. Per favore, andate su questa strada». Anche e soprattutto in politica. Questo «patto tra anziani e giovani è un tesoro da ripristinare».

E anche in questa occasione Papa Bergoglio ci lascia la netta impressione di voler giocare sempre più un ruolo politico, da capo di stato estero qual è il Vaticano, piuttosto che quello di guida spirituale.

 

 


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
Firenzepost small logo