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Governo: si dimettono viceministro Bubbico e sottosegretario Rossi. Rischio per approvazione Def

ROMA – Gravi difficoltà in vista per il Governo Gentiloni. Il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, preso atto della posizioni di Mdp sul Def, si è dimesso dall’incarico di governo. Lo ha annunciato all’Ansa lo stesso Bubbico dopo che Roberto Speranza,  al termine dell’assemblea di Mdp al Senato, aveva annunciato: «Abbiamo chiesto al governo una svolta sulle questioni sociali. La relazione di Padoan di oggi è stata insufficiente. I gruppi di Mdp all’unanimità hanno scelto di non votare la relazione sul Def».  Plaude l’opposizione di sinistra. «La scelta di Mdp, annunciata da Roberto Speranza, di non votare la relazione sulla nota di aggiornamento al Def e dunque di chiudere la stagione dell’appartenenza alla maggioranza di governo è una notizia importante e positiva. Ora come stiamo già facendo, occorre accelerare nella costruzione di comuni iniziative parlamentari e nella costruzione di una proposta politico elettorale coraggiosa e alternativa rispetto ai poli esistenti». Lo afferma Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana.

In precedenza aveva rimesso le deleghe al ministro Pinotti anche il sottosegretario alla difesa  Domenico Rossi, dopo una trasmissione televisiva delle Iene da cui emergerebbe che un parlamentare – il deputato Mario Caruso (democrazia solidale centro democratico) – avrebbe formalmente assunto il figlio del sottosegretario, che non si presenterebbe mai al lavoro, per fargli un favore, e che lo stipendio in realtà gli arriverebbe dal padre. «Con questa iniziativa – afferma il sottosegretario – voglio fare chiarezza per evitare che queste informazioni siano strumentalizzate: le spese relative ai collaboratori sono rendicontate, e questo basta per dimostrare da chi realmente dipende l’impiegato e viene retribuito».

Dunque acque agitate nella compagine Gentiloni, in vista di un difficile passaggio parlamentare previsto per la giornata di domani, il voto al Senato sullo scostamento del def dal piano di riduzione del deficit programmato. I malumori di Mdp e della sinistra rendono ardua il raggiungimento di quota 161 voti, necessari per l’approvazione.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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