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Firenze, somali: libero stabile Gesuiti. Ma Fratelli d’Italia attacca: «Perchè no alloggi agli italiani?»

FIRENZE – Risulta libero, in serata, liberare lo stabile di proprietà dei Gesuiti, in via Spaventa a Firenze, che è rimasto occupato da circa cento somali andati a vivere lì dopo il rogo dell’ex mobilificio Aiazzone dove stavano abusivamente, e con pericolo, a Sesto Fiorentino. Gli occupanti stamani hanno lasciato lo stabile dei Gesuiti aderendo volontariamente alle proposte di sistemazione avanzate da Comune di Firenze e Caritas. L’edificio verrà sottoposto a sequestro preventivo dalla polizia, in esecuzione di un decreto emesso nei mesi scorsi dall’autorità giudiziaria.

Secondo quanto appreso, l’operazione era stata programmata da tempo nel corso di alcuni vertici in prefettura, durante i quali si era deciso di procedere a liberare lo stabile solo dopo aver trovato adeguate sistemazioni per gli occupanti. Questa mattina i somali si sono allontanati a piccoli gruppi, a bordo di furgoni della Caritas che li hanno portati nelle nuove strutture che li ospiteranno. Alcuni che lo avevano richiesto hanno ottenuto titoli di viaggio (biglietti) per poter lasciare l’Italia. «Siamo contenti e riconoscenti che, dopo undici mesi, la collaborazione tra Comune di Firenze, Sprar (Anci e Ministero dell”Interno), Caritas diocesana, Compagnia di Gesù e altre associazioni permetta di prospettare soluzioni molto più dignitose rispetto a quelle proposte inizialmente». Lo ha detto padre Ennio Brovedani, legale responsabile dello stabile di proprietà dei Gesuiti liberato questa mattina a Firenze dall’occupazione illegale di 100 somali che sfuggirono a un incendio di un capannone ex Aiazzone dove vivevano abusivamente in precedenza.

Ma Giovanni Donzelli e Francesco Torselli, consiglieri di Fratelli d’Italia in Regione e nel comune di Firenze, attaccano:  «I somali occupano per anni abusivamente in condizioni fatiscenti, fanno gli scontri con la polizia e ottengono in premio una soluzione abitativa. Gli italiani che rispettano le leggi, invece, finiscono in mezzo a una strada. E’ tutto sbagliato: se fossimo noi di Fratelli d’Italia a decidere, avremmo rimandato in Somalia chi non ha rispettato le nostre leggi e offerto le soluzioni abitative agli italiani che non hanno un tetto ma rispettano le regole. E’ curioso che il Comune abbia così celermente agito per risolvere questa situazione scaturita da azioni illegali – sottolineano Donzelli e Torselli – noi crediamo che uno stato civile debba riconoscere
l’asilo a chi ne ha realmente bisogno, ma è inaccettabile pensare che si possono ottenere i risultati violando la legge. Si tratta di persone hanno per anni hanno occupato abusivamente il pericoloso e insicuro magazzino ex Aiazzone, dov’è divampato il rogo costato la vita ad uno di loro: questi somali, per noi, non avrebbero alcun diritto. Invece le istituzioni guidate dalla sinistra spendono risorse, sottraendole agli italiani, per garantirgli una collocazione – concludono Donzelli e Torselli – alla faccia di tutti gli italiani che non hanno una casa e fanno salti mortali pur di non violare la legge».

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