
Ius soli: nuovo assalto a Mattarella da parte di esponenti del Pd. La reazione del senatore Calderoli (Lega)

ROMA – Il Pd e affini, scottati dalla débâcle conseguente alla mancata approvazione dello ius soli, stanno facendo fuoco e fiamme, petizioni, appelli, interventi, documenti dai diretti interessati pur di cercare di recuperare in extremis il provvedimento, che interessa solo a loro e non al popolo italiano. Ma approssimandosi al voto ci tengono ai suffragi di tutto quanto ruota intorno al mondo dell’immigrazione. Al diavolo gli italiani, privilegiamo i migranti seguendo il verbo di Papa Francesco e della Boldrini.
Cuperlo – Apre le ostilità Gianni Cuperlo, deputato Pd, che riflette: «Non può e non deve finire così. Con una conclusione che mortifica le ragioni del diritto e della democrazia. Quegli scranni vuoti al Senato nell’ultimo giorno utile, la fuga dei senatori 5 Stelle, quel brindisi leghista, il dispiacere profondo per quelle assenze di parlamentari del Pd, sono una immagine da cancellare». Così in una nota il deputato del Pd critico coil suo partito.
«Per la loro sensibilità a questa battaglia – prosegue – io dico che adesso è il momento giusto perché il capo del Governo e il segretario del Partito Democratico chiedano al presidente Mattarella di prolungare la legislatura di pochi giorni. Ciò consentirebbe di riconvocare l’Aula di Palazzo Madama alla ripresa così da poter discutere e votare una legge giusta e di civiltà. Una legge attesa da 800.000 ragazze e ragazzi che rischiamo di mortificare e deludere ancora una volta. A quel punto tutti si assumeranno la loro responsabilità dinanzi al Paese. In questi mesi molti – da ultimo con l’appello promosso dalla vice presidente del Pd e sottoscritto da oltre 400 tra amministratori, parlamentari, esponenti delle associazioni – hanno chiesto che la legge sullo ius soli non divenisse materia di campagna elettorale. L’ultima flebile speranza ancora resiste. Non lasciamola cadere».
Manconi – Ma questi continui appelli invece dimostrano che lo ius soli è soltanto materia di campagna elettorale, tanto che torna all’attacco anche il senatore Luigi Manconi, fiero nemico delle Forze dell’ordine e sostenitore dell’immigrazione selvaggia e senza limiti: «Ma chi l’ha detto, che si debba votare il 4 marzo? Il Presidente Sergio Mattarella, non si è ancora pronunciato. È a lui che mi rivolgo, con il massimo rispetto ma anche con la fiducia che si deve a un galantuomo del quale è nota la rettitudine intellettuale e la sensibilità sociale». Lo dice il senatore del Pd Luigi Manconi, che chiede al capo dello Stato di prolungare la legislatura di due settimane per consentire al Parlamento di discutere e approvare la legge sullo ius soli.
Calderoli – «Il PD e la sinistra hanno avuto due anni e mezzo per approvare lo Ius soli ed è bastata l’opposizione del sottoscritto, da solo in commissione e con solo 12 senatori in Aula, per fermare questa legge. Adesso basta, la smettano di fare campagna elettorale su argomenti di questa portata. Mattarella non ascolti chi da sinistra lo tira per la giacchetta. Anche perché se il Governo dovesse chiedere la fiducia sullo Ius soli verrebbe sfiduciato, ma se non dovesse chiederla e dovessero votare i miei 50mila emendamenti si arriverebbe tranquillamente alla 19esima legislatura ovvero al giorno del mai…». Lo dice il senatore della Lega Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato.
Comunque oggi 28 o domani 29 dicembre il Capo dello Stato, stando alle anticipazioni, dovrebbe render nota la sua decisione.
