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Bardonecchia: il prefetto di Torino visita i volontari invasi dai gendarmi francesi

BARDONECCHIA – Mentre piano piano si cerca di ricucire le fila dei rapporti, compromessi, con le autorità francesi, anche dopo il mezzo passo indietro del ministro responsabile delle dogane transalpine, il prefetto di Torino, Renato Saccone, visita il centro di accoglienza di Bardonecchia, teatro del fatto incriminato, gestito da Rainbow4Africa, l’associazione che per prima ha segnalato e condannato duramente l’intervento dei gendarmi.

Non sembra in realtà un gesto molto conciliante e distensivo in vista dell’incontro del 16 aprile prossimo a Torino con il collega di Chambéry, che Saccone spiega così: «Ho voluto ringraziare gli operatori e i volontari del centro di Bardonecchia per l’ottimo lavoro che stanno facendo in un progetto che nasce dalle Istituzioni ed è gestito dal comune di Bardonecchia».
Quello dei volontari di Bardonecchia «è un bel lavoro», insiste il prefetto Saccone, che non entra nel merito della disputa tra Italia e Francia sui controlli al confine. Sono qui solo per una visita, si limita ad aggiungere. Il lavoro dei mediatori culturali e dei volontari dell’associazione Rainbow4Africa non si è mai fermato. Nelle ultime ore è stato soccorso un migrante minorenne. «Il progetto non si ferma – spiega il sindaco di Bardonecchia, Francesco Avato – il nostro obiettivo è continuare a lavorare per evitare che Bardonecchia diventi una nuova Ventimiglia». Ma è chiaro che l’obiettivo necessita della collaborazione, molto improbabile, delle autorità francesi, perché se i migranti non passano in Francia sono destinati a restare sul suolo italiano, e quindi nel Comune del  sindaco Avato. Riusciremo a far fronte a questa probabile nuova emergenza?  Saccone e il sindaco dovrebbero pensare anche a questo, oltre che magnificare l’attività di accoglienza. non possiamo accogliere tutta l’Africa.

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