Mattarella: «Governo di servizio, decida il Parlamento. Altrimenti alle urne. Ma in Italia non si vota d’estate»

ROMA – Al termine del terzo giro di consultazioni il Presidente della Repubblica constata che non è riuscita una maggioranza tra Lega e Cinque Stelle, non c’è stata la disponibilità a formare un governo tra il centrodestra e il Pd, e quindi «non vi è alcuna possibilità di formare un governo nato da un accordo politico».
«Nel corso delle settimane scorse ho svolto una verifica concreta e attenta di tutte le possibili soluzioni in un Parlamento contrassegnato da tre schieramenti ognuno senza maggioranza. Due di essi dovevano trovare un’intesa. Tentativi non riusciti per una serie di indisponibilità, confermate questa mattina. Nel corso dei colloqui di oggi ho chiesto se vi fossero altre possibilità. Non vi è alcuna possibilità di una maggioranza nata da un accordo politico. Esclusa la possibilità di un governo politico di minoranza. Credo che sia più rispettoso che a portare alle elezioni sia un governo non di parte. Ringrazio comunque il premier del governo dimissionario Gentiloni. Quale che siano le decisioni che assumeranno i partiti, è doveroso dare vita a un governo. Continuo ad auspicare un governo con pienezza di funzioni, che permetta la Parlamento di svolgere le sue attività e di rappresentare pienamente l’Italia nelle decisioni da prendere in Europa. Dai partiti nei giorni addietro è venuta richiesta di altro tempo per raggiungere un’intesa. Ma nel frattempo, in mancanza di accordi, consentano che nasca un governo neutrale, di servizio. Laddove si formasse nei prossimi mesi una maggioranza, quel governo si dimetterebbe per far posto a un governo politico. Qualora non si formasse questa maggioranza, il governo neutrale si concluderà a dicembre, per poi andare al voto. L’altra ipotesi è un voto anticipato, ma si è sempre evitato, in Italia, di votare d’estate. Si potrebbe fissare il voto in autunno, con la preoccupazione di non avere il tempo di elaborare e approvare la manovra finanziaria. Va considerato anche il rischio ulteriore della speculazione finanziaria sui mercati internazionali. E anche che, a legge elettorale invariata, si riproduca la stessa attuale situazione. Va tenuto anche in debito conto i tempi minimi per assicurare la partecipazione alle elezioni. Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica che una legislatura si conclude senza essere neanche avviata. Scelgano i partiti, in parlamento, tra queste soluzioni alternative. Un governo neutrale ma pienamente in carica fino al fine anno o nuove elezioni subito”.
Il Presidente ha comunque precisato che «L’ipotesi alternativa di indire nuove elezioni subito cozza con la mancanza dei tempi per il voto entro giugno, si potrebbero svolgere in piena estate ma finora è stato evitato, perché per gli italiani è difficile esercitare il voto». E ha aggiunto, in merito all’ipotesi di un voto in autunno: «Mi compete far presente alcune preoccupazioni – ha quindi precisato Mattarella -: che non vi sia tempo per approvare dopo il voto la legge di bilancio entro fine anno con l’aumento dell’Iva e con gli effetti recessivi che questa tassa comporterebbe e il rischio di esporre a speculazione la situazione finanziaria». Dunque par di capire che le elezioni si allontanano, la palla ripassa ai partiti che dovrebbero consentire la formazione di un governo neutrale, appoggiandolo in Parlamento. E a quel punto vedremo a chi Mattarella conferirà l’incarico.
