Governo: Salvini e Di Maio in tour per spiegare il contratto. Lunedì da Mattarella il nome del premier
Continuano le bizzarre vicende della possibile formazione del governo giallo-verde, che probabilmente lunedì, davanti a Mattarella, potrebbe veder la luce, quando sarà finalmente svelato il nome del premier. Mentre le cancellerie, le presidenze e gli organismi politico-amministrativi dell’Europa sono in fibrillazione, temendo chissà quali sconquassi. Così come gli ambienti economici e massonici europei che brandeggiano il pericolo dell’aumento dello spread, tema già utilizzato nel 2011, complice Re Giorgio Napolitano, per far cadere Berlusconi e far tornare al governo la sinistra.
In questo week end M5S e Lega stringono sul premier, il cui nome – almeno è questo l’obiettivo – potrebbe esserci lunedì. Ai giornalisti che chiedono quando si rivedrà con il leader dei 5Stelle, il segretario del Carroccio risponde: «Entro domani». L’obiettivo è quello di andare con il nome del presidente del consiglio lunedì al Quirinale. Ma, aggiunge Salvini, «devo ancora sentire Di Maio».
«Nel contratto è ben spiegato che continueremo ad essere alternativi sul territorio, a correre gli uni contro gli altri alle amministrative, alle comunali e alle regionali e anche alle prossime politiche o alle europee». Così il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi di Maio, sul rapporto con la Lega. «Non è una alleanza ma un contratto di governo su punti specifici – spiega a Ivrea – e c’è da lavorare per almeno 5 anni con l’obiettivo di migliorare la vita degli italiani. Queste sono le giornate in cui raccontiamo agli italiani quello che i nostri iscritti ieri hanno votato sulla piattaforma, il contratto di governo – ha detto ancora Di Maio -.Approvato il contratto di governo nelle prossime ore, quindi in questo fine settimana, scioglieremo anche il nodo premier; poi ci dedicheremo alla formazione della squadra di governo. Io non faccio nessun nome – ha aggiunto a proposito del premier – ma è chiaro che debba essere una persona amica del popolo». Forse pensa a qualche premier recente (Monti?) che proprio amico non si è dimostrato.
Intanto è partita, in circa 1000 piazze italiane, la consultazione nei gazebo della Lega per dire sì o no all’accordo tra il Carroccio e i Cinque Stelle sul contratto di governo. La votazione è aperta a tutti e proseguirà anche domani.
Nel frattempo nel Pd si rinvia la nomina del segretario ad altra assemblea, la resa dei conti fra renziani e martiniani è solo rinviata. Ma è possibile un’altra scissione, per la disperazione del Presidente Mattarella che, fin dall’inizio della crisi, contava sul suo partito, ex egemone ma disfatto praticamente da Renzi, per mettere in piedi un Governo del Presidente o, come si è detto recentemente, di tregua. Aspettiamo gli eventi ma mi sembra che, come dicevano i latini, mala tempora currunt.