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Governo: i dubbi di Mattarella sul premier e su alcuni ministri. 48 ore di riflessione

Lega

ROMA – Sergio Mattarella dunque si prende un’altra pausa di riflessione. Non bastavano quelle, innumerevoli, utilizzate finora per poi non decidere. Il primo appuntamento del nuovo capo dello Stato, scelto da Renzi, con il suo compito fondamentale, quello di affidare l’incarico al Governo, si sta dimostrando fallimentare. Dopo 3 mesi nessuna conclusione.

Dopo gli incontri con Luigi Di Maio e Matteo Salvini, dal Quirinale fanno sapere che il capo dello Stato domani non affiderà l’incarico a formare il governo giallo verde a Giuseppe Conte, il giurista che 5Stelle e Lega hanno proposto al presidente della Repubblica.

Prima di compiere la scelta, Mattarella stamani mattina riceverà i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati. E questo perché sarebbe irriguardoso nei loro confronti prendere decisioni – fanno sapere sul Colle – prima di aver ascoltato il parere di chi ha svolto a nome del Quirinale delle consultazioni. Una scusa bella e buona, e Napolitano è fuori gioco, se no avrebbe consultato anche lui, guadagnando un altro giorno di riflessione.

Durante i due incontri con le delegazioni gialla e verde, il capo dello Stato ha fatto presente a Di Maio e Salvini le preoccupazioni per i segnali di allarme sui conti pubblici (lo spread è salito a 187 punti) e sui risparmi degli italiani. Tant’è che all’uscita Salvini ha detto che nessuno deve temere e che ridurrà il debito pubblico.

Altra osservazione del capo dello Stato ha riguardato l’autonomia del presidente del Consiglio, ricordando a Salvini e Di Maio l’articolo 95 della Costituzione che assegna al presidente del Consiglio la direzione della politica generale del governo di cui è responsabile. I due leader avrebbero dato rassicurazioni su questo versante. Ma la partita, sembra, non è ancora chiusa. Anche perché ci sarebbero ancora problemi su dicasteri chiave come l’Economia e la Difesa.

Aspettiamo che Mattarella finisca le sue infinite riflessioni, ma non potrà continuare così a lungo, e neppure disattendere la volontà espressa, anche nelle recenti elezioni in Val d’Aosta, dal popolo italiano che vuole cambiamenti.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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