Papa Francesco: un piano Marshall per l’Africa, aiutiamoli a casa loro. Dando ragione a Salvini
ROMA – Papa Francesco fiuta l’aria e, con una piroetta da consumato politico più che da pastore di anime, torna sul tema dei migranti e rilancia un piano di aiuti per l’Africa, seguendo lo slogan «Aiutiamoli a casa loro» del vituperato ministro leghista Matteo Salvini. Nell’aereo che lo riporta dal viaggio lampo a Ginevra, conversando come suo solito con i giornalisti, Papa Bergoglio non rilancia soltanto l’accoglienza (qualcuno gli avrà fatto notare che non è un tema politicamente popolare, anche se religiosamente giusto) ma sostiene fermamente la proposta di un piano Marshall per tutti i Paesi poveri, come quelli del Medio Oriente e dell’Africa. Debbono essere superati vecchi pregiudizi secondo cui si tratta solo di terre da sfruttare, anche se resta l’appello ai governi ad accogliere tutti i rifugiati che è possibile integrare esercitando «la virtù della prudenza». Poi il grazie a Italia e Grecia per l’accoglienza dimostrata con i profughi e il pieno sostegno alla posizione dei vescovi statunitensi contro i provvedimenti governativi sui migranti al confine col Messico: «Io mi schiero con loro».
«Io ho parlato tanto sui rifugiati. I criteri sono in quello che ho detto: accogliere, accompagnare, promuovere, integrare. Mi sono riferito a tutti i rifugiati. Poi ho detto che ogni Paese deve fare questo con la virtù del governo che è la prudenza, deve accogliere quanti può, quanti può integrarne, dare lavoro. Questo è il piano tranquillo, sereno, sui rifugiati. Qui stiamo vedendo un’ondata che fugge dalle guerre e dalla fame in Africa e dalle persecuzioni in Medio Oriente. Italia e Grecia sono state generosissime ad accogliere. Nel Medio Oriente c’è la Turchia, il Libano che ha tanti siriani quanti libanesi, e poi la Giordania. C’è il problema del traffico dei migranti e c’è anche il problema di quando in alcuni casi devono tornare per degli accordi… E io ho visto le fotografie delle carceri dei trafficanti, che subito separano donne e bambini dagli uomini.
«Tanti governi europei stanno pensando ad un piano per investire intelligentemente in quei Paesi, offrendo educazione: senza offenderli, ma è la verità, nell’inconscio collettivo c’è un motto brutto: l’Africa va sfruttata. Eh, sono africani, terra di schiavi. Questo deve cambiare con un piano di investimenti, di educazione, per far crescere… perché il popolo africano ha tante ricchezze culturali, grande intelligenza, bambini intelligentissimi. Questa sarà la strada per il medio termine».