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Fiorentina-Spal (sabato, ore 18, diretta Sky): serve un Pjaca-gol. Semplici farà …il difficile. Formazioni

Marko Pjaca

FIRENZE – Stefano Pioli comincia la conferenza stampa buttandola in politica: prima invoca il tempo effettivo di gioco.Motivo? Troppe squadre, e troppi giocatori, perdono tempo senza una causa reale, solo per far scorrere il cronometro quando sono in vantaggio o, magari, vogliono preservare un pareggio risicatino. Poi si lamenta per il calendario: «Visto che veniamo dal recupero di mercoledì con la Samp era giusto che giocassimo perlomeno di sera, come peraltro prevedeva inizialmente il calendario. Con la società ci confrontiamo tutti i giorni e in questo caso non c’entra nulla. Piuttosto il calcio è spettacolo e come tale  tutelato e dovrebbero metterci nelle condizioni di farlo. Comunque i ragazzi stanno bene, avrò un
solo vero allenamento per fare le mie scelte e per questo deciderò all’ultimo se confermare la stessa formazione dell’altro ieri o fare qualche cambio. La certezza è che tornerà
in porta Lafont». Bene. In ogni caso, devo essere sincero, Dragowski ha svolto il suo compito abbastanza bene, sia a Napoli che a Genova. Ripeto: deve imparare a eseguire meglio le rimesse dal fondo, per evitare, ogni volta di regalare il pallone all’avversario. Aggiungo che la Spal è un avversario assai difficile, grazie alla classe di alcuni giocatori (Lazzari, Missiroli, Antenucci) e soprattutto alla bravura di Leonardo Semplici. Io ricordo la Spal in serie A, 50 anni fa, con il grande presidente Paolo Mazza e Francesco Petagna in panchina. Sì, era il nonno dell’attuale, pericolosissimo attaccante spallino, Andrea Petagna. Autore della doppietta vincente, lunedì scorso, contro l’Atalanta. La Spal gioca ed è tosta. Ci vorrà la Fiorentina da combattimento, vista in casa con l’Udinese e a Genova con la Samp.

Giovanni Simeone

PJACA – La formazione? Vabbè, se fossi un vanitoso mi appunterei una medaglina sul petto con l’effige di Pjaca e, con quella, andrei a vedere Fiorentina-Spal. Ricordate? Appena una settimana fa, prima della partita di Napoli, ero l’unico a sostenere che Pjaca doveva giocare fin dal primo minuto. Per un motivo a mio avviso elementare: il tridente (con Simeone e Chiesa) avrebbe fatto più pressione sulla squadra di Ancelotti. Che invece ha schiacciato i viola nella propria tre quarti per quasi tutta la partita (tranne una breve fase verso la prima del primo tempo). Mercoledì, finalmente, a Genova, Pjaca è entrato dall’inizio: e il beneficio si è visto subito. Simeone meno isolato e Fiorentina spesso all’attacco contro una Samp che è una signora squadra. E oggi? Sfoglio i giornali e scopro (toh!) che Pioli si è convertito che, ormai, ha il tridente in testa!

EYSSERIC – Non voglio, per questo, andare a Coverciano a chiedere il patentino di allenatore honoris causa. Altrimenti dovrei andare anche in Cosngiglio regionale e pretendere un seggio, o addirittura a Palazzo Chigi imponendo di darmi (in questo governo, ohibò) almeno la poltrona di sottosegretario alla presidenza. Almeno il professor Conte sarebbe meno indeciso nelle sue scelte. No, non farò nulla di tutto questo perchè, vedete, è il mestiere di giornalista (praticato da oltre mezzo secolo, e mi spavento di tutto il tempo passato sulla tastiera, prima della lettera 32 e oggi del computer) che ti fa osservare e riflettere. Montanelli diceva: “I giornalisti si occupano di tutto, ma non s’intendono di nulla”. Grazie maestro Indro: è il mio caso. Però ho imparato sempre a chiedere, a informarmi, ad approfondire: e allora ecco che può capitare di intuire soluzioni che sono semplici e plausibili. In ogni caso non ci voleva un genio per capire che Eysseric non era l’uomo giusto per dar mano a Simeone. E’ un buon giocatore, ma gioca indietro e finisce per andare a intrupparsi e scontrarsi con i centrocampisti. Viceversa, ci vuole qualcuno che stia accanto al Cholito (problema che si era posto anche un l’anno passato) per mettere più pressione ai difensori avversari e impedir loro di scendere sulle fasce come un attaccante in più. Tutto qui.

BENASSI – Naturalmente non dico che basta questa mossa per fare della Fiorentina un fulmine di guerra. Serve soprattutto la stessa concentrazione messa in mostra contro Udinese e Sampdoria per andare avanti in un torneo assai equilibrato, dove solo una squadra (che non nominerò…) pare effettivamente attrezzata per fare la differenza. Contro la Spal sarà una partita-chiave, quasi uno spartiacque. Se la Fiorentina vince si candida a fare una corsa nell’alta classifica. Viceversa verrebbe risucchiata. Ecco allora che Pioli, oltre a confermare Pjaca, deve pretendere una partita caparbia e determinata dalla Fiorentina. Magari stando pronto anche a cambi in corsa: a Genova, per esempio, ho visto un Mirallas assai bravo. Anche in possesso di un buonissimo tiro. Così come c’è scelta a centrocampo: Veretout è inamovibile, mentre Edimilson, Gerson e Benassi hanno la possibilità di ruotare a seconda delle esigenze. E attenzione perchè Leonardo Semplici è un allenatore bravissimo, che io vedrei bene alla Fiorentina una volta terminata l’esperienza di Pioli. Occhio dunque: la Spal gioca bene e non è solo Petagna. Milenkovic non distrarti: hai tutto per diventare un grande difensore, ma ricorda che la partita dura 90 minuti più recupero. A Genova, quando ha segnato Caprari, dov’eri?

Probabili formazioni

FIORENTINA (4-3-3): Lafont; Milenkovic, Vitor Hugo, Pezzella, Biraghi; Benassi, Veretout, Gerson; Chiesa, Simeone, Pjaca. Allenatore: Pioli

SPAL (3-5-2): Gomis; Cionek, Vicari, Felipe; Lazzari, Missiroli, Schiattarella, Kurtic, Fares; Antenucci, Petagna. Allenatore: Semplici
Indisponibili: Vivian

Arbitro: Ghersini di Genova

Fiorentina, Paolo Mazza, Petagna, Piol, Semplici, Spal


Sandro Bennucci

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