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Manovra, il caso del portavoce di Conte: «Megavendetta del M5S se non ci sarà il reddito di cittadinanza»

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Palazzo Chigi

ROMA – Troneggia, sulle prime pagine dei giornali di oggi, 22 settembre, il caso del portavoce del presidente del consiglio, Rocco Casalino, il quale avrebbe inviato messaggi WhatsApp ad alcuni giornalisti annunciando «megavendetta» del Movimento 5 stelle, da attuarsi nel 2019 nei confronti di chi opera nel ministero economia e finanza, guidato da Tria, se non sarà inserito nella manovra il reddito di cittadinanza. Casalino, già noto per aver partecipato al Grande fratello, viene attaccato  anche per lo stipendio che guadagnerebbe a Palazzo Chigi (circa 169 mila euro lordi l’anno, secondo quello che viene riportato sulla stampa e sulle agenzie). Il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia) ha chiosato: «Dal grande fratello al grande compenso».

Tuttavia, il Movimento 5 Stelle fa quadrato attorno al portavoce del presidente del Consiglio. «Quello che è stato ripetuto per l’ennesima volta ai giornalisti De Angelis e Salvatori da Rocco Casalino, e che campeggia su tutti i giornali, è la linea del Movimento 5 Stelle, detta e ridetta in tutte le salse», si legge in un post di 5 Stelle pubblicato sul Blog ufficiale del Movimento. E ancora: «Siamo assolutamente convinti (ed è sotto gli occhi di tutti) che nei ministeri c’è chi ci rema pesantemente contro: uomini del Pd e di Berlusconi messi nei vari ingranaggi per contrastare il cambiamento, in particolare il reddito di cittadinanza che disintegrerà una volta per tutte il voto di scambio». I grillini aggiungono: «La spalla di questi uomini del sistema sono i giornali del sistema.  Difendono tutti gli stessi interessi: i loro. Il Movimento 5 Stelle difende quelli dei cittadini».

Raffaella Paitta, parlamentare del Pd, attacca in modo diretto, affermando che, a suo modo di vedere, il ruolo di Rocco Casalino come portavoce di Conte sarebbe ormai imbarazzante. E la vicenda, sempre secondo la parlamentare Dem, richiederebbe un approfondimento.

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