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Manovra, il governo frena sul deficit: resterà al 2,4% nel 2019, ma calerà al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021

Il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa

ROMA – Il governo frena. La determinazione dell’UE e la bufera sui mercati devono aver fatto riflettere Palazzo Chigi. L’Italia guidata dai gialloverdi non può sfidare il mondo. Marcia indietro, dunque, anche se non immediata. Basterà? Intanto diciamo che  il rapporto deficit/Pil resterà fissato al 2,4% nel 2019, poi scenderà al 2,1% nel 2020 e all’1,8% nel 2021. E’ quanto emerge dal nuovo vertice di governo. E intanto arriva l’affondo di Moscovici: come gli ungheresi «anche gli italiani hanno optato per un governo euroscettico e xenofobo che, sui migranti e sul bilancio, sta cercando di sbarazzarsi degli obblighi europei».  Gli risponde Salvini: «Moscovici parla a vanvera, Italia non razzista». La frenata sul deficit viene definita un buon segnale dal commissario Ue, che però richiama l’Italia alle regole europee. Savona esclude qualsiasi possibilità di default del debito. Scende la tensione sui mercati con lo spread che chiude in calo a 283 punti base. Di Maio puntualizza sul reddito di cittadinanza: sarà usato per beni essenziali «erogato su una carta e questo non permetterà l’evasione o spese immorali».

CIFRE –  E’ di sedici miliardi annui lo spazio disponibile in manovra per le riforme cardine della manovra per la coesione sociale, ovvero per reddito di cittadinanza e riforma della legge Fornero sulle pensioni, si apprende da fonti di governo, al termine del vertice a Palazzo Chigi sul Def. Per gli impegni della Lega nel 2019, ci saranno dieci miliardi su un totale di 16 miliardi di risorse che, secondo i primi calcoli, saranno disponibili per le misure in manovra.  Lo affermano fonti governative della Lega. «Sette miliardi – spiegano – saranno impegnati per le pensioni con la riforma della Fornero che partirà subito, il che non vuol dire il primo gennaio ma neanche ad aprile. Due miliardi andranno al piano straordinario di assunzione delle forze dell’ordine. E due miliardi saranno impegnati per la Flat tax per le partite Iva».  «Partiremo dall’inizio dell’anno con la piena riforma della legge Fornero – dice Salvini – senza penalizzazioni, senza paletti, senza limiti, senza tetto al reddito. Vuol dire che potenzialmente possono andare finalmente in pensione 400 mila persone e si liberano altrettanti posti di lavoro. Vuol dire che 400 mila truffati da quella legge sono finalmente liberi di tornare alla vita». Il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi ha confermato che «il rapporto tra debito e pil prospetterà numeri in discesa: siamo attorno al 130,9% ma scenderemo progressivamente sotto il 130 per arrivare fino al 126,5% nel 2021».

ASSUNZIONI – «Nel profilo di deficit previsto, del 2,4%, 2,1% e 1,8% nel terzo anno, nel primo anno ci sono 0,2 punti percentuali di investimenti addizionali, nel secondo 0,3 di investimenti, nel terzo anno 0,4 di investimenti addizionali – ha detto il ministro Tria in conferenza stampa a Palazzo Chigi -. Questo descrive la qualità della manovra: puntiamo ad avere gli investimenti pubblici come strumento principale per lavorare sulla crescita». Tra gli impegni per la prossima manovra ci sarà un piano di assunzioni straordinarie per circa 10mila donne e uomini delle forze dell’ordine per portare più sicurezza nelle strade del nostro paese, ha spiegato sempre in conferenza stampa Salvini. «Sono strafelice per i risultati – ha detto ancora -. La riforma della legge Fornero sulle pensioni sarà totale, partirà da inizio anno».  Quindi il Movimento 5 stelle.  «Pensione di cittadinanza, reddito di cittadinanza, centri per l’impiego e fondo truffati per le banche: sono le quattro misure che verranno finanziate nel 2019, 2020 e 2021 – ha aggiunto  Luigi Di Maio -. Abbassiamo gli obiettivi di deficit, senza penalizzare le misure fondamentali di una legge di bilancio che per la prima volta ripaga il popolo italiano di tante ruberie e tanti sprechi. C’è un abbassamento dell’Ires per le imprese che investono e assumono e più stabile è il contratto più si abbasserà l’Ires».

 

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Sandro Bennucci

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