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Omicidio Yara Gambirasio: Cassazione conferma ergastolo per Bossetti

Massimo Giuseppe Bossetti

ROMA – Ergastolo confermato dalla Corte di Cassazione per Massimo Giuseppe Bossetti, accusato di aver ucciso Jara Gambirasio. La prima sezione penale della Cassazione, presieduta da Adriano Iasillo, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa di Bossetti, condannando l’imputato al pagamento delle spese legali. La Corte ha anche dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla procura generale di Brescia contro l’assoluzione dal reato di calunnia per Bossetti.

Sentenza della Cassazione, otto anni dopo l’omicidio, sul giallo del delitto della tredicenne di Brembate di Sopra, Yara Gambirasio: l’ unico imputato Massimo Bossetti, 47 anni, condannato all’ergastolo in primo e in secondo grado, si è sempre proclamato innocente, ma adesso la cassazione ha confermato la sua colpevolezza.

Queste le tappe della vicenda:

12 ottobre 2018 – Udienza in Cassazione, davanti alla prima sezione penale, del processo a Massimo Giuseppe Bossetti, condannato all’ergastolo in primo grado e in appello per l’omicidio di Yara Gambirasio.

18 luglio 2017 – Massimo Bossetti è condannato all’ergastolo dai giudici della Corte d’assise d’appello di Brescia.

14 luglio 2017 – Si conclude il dibattimento: “Noi siamo disponibili a metterci la faccia e Bossetti ci metterà il suo sangue, ma dateci questi accertamenti in contraddittorio per comparare il Dna dell’imputato con la traccia genetica trovata sul cadavere”, chiede con forza la difesa, “altrimenti va assolto”.

30 giugno 2017 – Comincia il processo d’Appello davanti ai giudici della Corte d’appello di Brescia. Il sostituto pg definisce “ineccepibile” la sentenza di primo grado e chiede anche la condanna per calunnia.

1 luglio 2016 – Massimo Bossetti è condannato all’ergastolo. E’ invece assolto per la calunnia ai danni del collega.

17 giugno 2016 – I difensori chiedono l’assoluzione: Questo imputato in diritto sarebbe già assolto, e qualcuno vorrebbe utilizzare questo processo per propaganda forcaiola.

3 luglio 2015 – Comincia a Bergamo il processo: la difesa dell’imputato chiede 700 testimoni che saranno poi sfoltiti dalla Corte 13 maggio: Il pm Letizia Ruggeri chiede per Bossetti l’ergastolo e sei mesi di isolamento diurno.

16 giugno 2014 – E’ arrestato Massimo Bossetti, muratore di Mapello, sposato e padre di tre figli. Due giorni prima gli era stato prelevato il Dna che era risultato coincidere con quello di Ignoto 1. A lui gli investigatori erano giunti attraverso la madre, Ester Arzuffi, che, secondo l’accusa, aveva avuto una relazione con Guerinoni.

18 settembre 2012 – Nasce ufficialmente la ‘pista di Gorno’: è estratto da una marca da bollo su una vecchia patente il Dna di Giuseppe Guerinoni, di Gorno sposato e padre di due figli, morto nel 1999, simile a quello trovato sul corpo di Yara. Comparato con il suo nucleo famigliare, non porta a risultati; da qui l’ipotesi di un suo figlio illegittimo. Sarà per mesi Ignoto 1.

15 giugno 2011 – Gli investigatori isolano una traccia di dna maschile sui leggins e slip della ragazza.

26 febbraio 2011 – Il corpo di Yara è ritrovato in un campo a Chignolo d’Isola, una decina di chilometri da Brembate (Bergamo). E’ stata uccisa sul posto, con alcune coltellate ma è morta anche per il freddo.

5 dicembre 2010 – Mohamed Fikri, marocchino che lavora in un cantiere edile, e’ fermato a bordo di una nave diretta a Tangeri. La sua posizione sarà archiviata perché del tutto estraneo alla vicenda.

26 novembre 2010 – Yara Gambirasio, 13 anni, scompare a Brembate di Sopra. Ha lasciato la palestra in cui pratica la ginnastica ritmica ad appena 700 metri da casa. Alle 18.47 il suo telefonino si aggancia a una cella, poi la traccia scompare.

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