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Fiorentina frena: solo 1-1 col Cagliari. Gol di Veretout (rigore al Var) e Pavoletti. Pagelle

Chiesa e Simeone davanti a Cragno

FIRENZE – Non si può dare la colpa al vento. La quinta vittoria consecutiva in casa svanisce dopo una partita per nulla convincente. L’uno a uno con il Cagliari fa risucchiare la Fiorentina verso il centro della classifica. Non ho visto la squadra grintosa e aggressiva delle prime partite. Semmai quella vittoriosa, ma un po’ sbalestrata e timorosa contro l’Atalanta. Non basta: non ha saputo sfruttare, la Fiorentina, il vantaggio ottenuto su rigore giusto ma diciamo provvidenziale. Chiesa buttato giù da Barella in area. Giacomelli non aveva visto ma, correttamente, ha chiamato in causa il Var. E lui stesso è andato a rivedere l’azione al monitor. Dito puntato sul dischetto. Vretout che non sbaglia. Ma Fiorentina, a quel punto, che non prende in mano le redini del gioco in maniera convinta. E’ il Cagliari che reagisce. Maran da la sua mossa giusta: toglie Cerri e manda in campo Pavoletti. E’ appena diventato babbo, l’attaccante, e al 24′, ben innescato da una rasoiata di Joao Pedro da destra, ha festeggiato l’evento anticipando Pezzella e mettendola dentro. A quel punto la partita è diventata una battaglia. La Fiorentina ha mancato due clamorose occasioni: prima con Chiesa, poi con Simeone che si è fatto anticipare da Pisacane a pochi passi dalla porta. E allora? Eccoci al punto: Chiesa sbaglia, ma è il migliore della Fiorentina. Simeone non ingrana, non riesce ad essere incisivo. Soprattutto non la butta dentro. Pjaca va lievemente meglio, ma non c’è ancora. Anche da lui mi aspetto molto, molto di più. Ametà campo ho visto un Edimilson positivo, vincente anche in nolti contrasti, ma non c’è chi propone un’idea di gioco. Veretout fa il suo ed è tanto. Quando dico che a gennaio ci vorrebbe un regista, tipo Viviani della Spal, non parlo a vanvera. Bene, questa volta, il portiere. Almeno due le paratone di Lafont anche se potrei avere qualche dubbio sulla sua posizione nel momento del gol di Pavoletti. In ogni caso, partite come questa con il Cagliari, squadra ben messa da Maran, ma certo di levatura modesta, le devi vincere. Sabato a Torino non sarà una passeggiata. E non voglio pensare alla battaglia del 3 novembre, a Firenze, contro la Roma. Fiorentina ridimensionata? Per ora sì. Mi aspetto un risveglio, ma così non va. Questi non sono i risultati che Firenze vuole e merita.

ASTORI – Partita dedicata a Davide Astori, visto che si sfidano due squadre dove lui ha giocato e che continuano a portarlo nel cuore.Targa ai familiari di Davide da parte dei ragazzi della Curva Fiesole. Poi altre due celebrazioni: per i 90 anni di Ardico Magnini, mitico terzino della Fiorentina del primo scudetto e della finale di Coppa dei Campioni, a Madrid, nel ’57. Poi ovazione, e onori del corteo del Calcio storico, per le ragazze viola vincitrici della Supercoppa nella finale, guarda caso, con la Juventus. Onori doppi per Alia Guagni e compagne. Quindi occhio alle formazioni. Pioli schiera Pjaca, ma in mediana preferisce Edimilson a Benassi. Nel Cagliari c’è il gioiellino Barella, fresco di Nazionale, con Biraghi e Chiesa. Viola con il lutto per la scompasa di Wanda Ferragamo. Annotazione meteo: tira vento. Nel primo tempo la Fiorentina ce l’ha contro, ma il vento non è quasi mai un vantaggio. Per nessuno. Riprova al 4′: brivido. Vitor Hugo appoggia un pallone indietro per Lafont e parte quasi un tiro che il portiere non ha però difficoltà a controllare. Al 6′ Biraghi attacca e viene fermato con un colpo alla gola, un golino si dice a Firenze. Punizione fuori area. Batte Biraghi, testa di Simeone, parata di Cragno. In favor di vento, il Cagliari ci prova: al 10′ Bradaric ci prova da 35 metro, ma il pallone vola altissimo. Un minuto dopo ottimo spunto di Chiesa che va via a destra e mette al centro, dove Simeone e Pjaca non ci arrivano. 13 minuto: coro per Astori.

LAFONT – Il Cagliari cerca di ripartire e si presenta un paio di volte dalle parti di Lafont. Il centrocampo viola si organizza. Edimilson troneggia, non solo per prestanza fisica. Perde il pallone e lo riconquista con eleganza. Applausi. Occhio però alle incursioni di Barella. Il ragazzo è bravo e lo vedi dappertutto. Al 22′ pericolo: Cerri aggancia un buon pallone in area e tira bene. Lafont risponde da campione. Bravo. E’ la prima bella parata che gli vedo fare. Poi ecco, non bastava il vento: ecco la pioggia. Il Cagliari prende troppo campo. Pioli chiede più convinzione alla Fiorentina. La squadra risponde: Biraghi, Chiesa e Pjaca attaccano da sinistra. La difesa del Cagliari è in affanno ma resiste. Ionita (41′) fa il furbo su Edimilson e rimedia il giallo. Giacomelli vede. Ma subito dopo non vede un angolo per una deviazione netta dei sardi su incursione di Chiesa. Lo stesso Chiesa (44′) manda di poco a lato dopo un’azione elaborata ispirata da Biraghi e portata avati da Edimilson. E’ l’ultimo sussulto del primo tempo. Serve di più.

VERETOUT – La ripresa comincia con il buio, il vento freddo, l’acqua. Col vento in poppa, la Fiorentina attacca. Subito al 1′ Pisacane anticipa di un soffio (di vento) Chiesa al momento del tiro. Occhio ai passaggi. Impossibile calibrarli. Il refolo dispettoso c’è sempre. Grande occasione al 6′: cross di Biraghi da sinistra per Chiesa, appostato a centro area. Conclusione a lato. Ma dai Federico, non si può sbagliare così! La deve pensare così anche il suo babbo, Enrico, seduto poco distante dalla tribuna stampa. Si mette le mani fra i capelli… Poi è protagonista ancora Federico: entra in area con il pallone e Barella lo tocca scaraventandolo in terra. Giacomelli non vede. Poi chiede lumi al Var. E va personalmente a rivedere l’azione. Rientra in campo e non ha dubbi, Federico non ha fatto la scena: rigore. E’ il 15′, batte Veretout: gol. Barella viene ammonito. Lui protesta in maniera un po’ smodata: dovrebbero insegnargli che un campioncino deve mantenere un certo contegno. Hanno fatto tante rampogne a Chiesa, magari le meritano anche altri virgulti azzurri. Invece lui non demorde: si scontra con erson al limite e chiede il rigore. Naturalmente è solo punizione fuori area.

PAVOLETTI – Il Cagliari non si arrende. E al 24′ pareggia. Fuga da destra di Joao Pedro, traversone al centro dove Pavoletti (subentrato a Cerri) è più svelto di Pezzella e la mette dentro. Uno a uno. Ahi difesa viola, questi gol non si devono prendere. La Fiorentina cerca di tornare in vantaggio. Prima è Cragno (33′) a deviare un tiro di Chiesa. Poi Simeone, a pochi metri da Cragno, si fa anticipare da Pisacane. Rovesciamento di fronte: Lafont compie un’altra parata capolavoro negando il gol a Joao Pedro. Però questa Fiorentina spaventata dal Cagliari non mi piace, non è quella brillante delle prime partite. Pioli prova a cambiare: fuori Gerson per Eysseric, poi Mirallas per Pjaca e, infine, Simeone per Vlahovic. Al 42′ Chiesa la gira in porta al volo: sembra gol. Invece Cragno vola e devia. Maran perde tempo: fa entrare Dessena per Cragno, che esce piano piano. Giacomelli ordina 5′ di recupero. Poi l’incidente: Milenkovic e Pezzella si scontrano di testa nel tentativo di rinviare un pallone. Restano in terra. Si rialzano: fascia e garza alla testa per Pezzella. Solo garza e cerottone per Milenkovic. Si gioca: recupero del recupero. Veretout prende un botta da Joao Pedro. Non è nulla. Si gioca fino al 100′ minuto. Ma finisce uno a uno. Peccato. Occasione mancata.

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Cagliari, Federico Chiesa, Fiorentina, Pavoletti, Veretout


Sandro Bennucci

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