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Nardella, immigrazione: incontreremo Conte e Salvini, ma intanto lavoriamo per evitare una bomba sociale

FIRENZE – Nardella a tutto campo sul tema immigrazione e accoglienza riunisce tutte le componenti sociali della città metropolitana e auspica che presto ci sia l’incontro con il premier Conte, chiesto dall’Anci. al quale è necessatia la presenza di Salvini.

«E’ chiaro che oltre al presidente del Consiglio Giuseppe Conte al tavolo con i sindaci per parlare degli effetti del decreto sicurezza, convocato nei prossimi giorni, dovrebbe esserci anche il ministro Matteo Salvini. Mi auguro che Salvini ritrovi un linguaggio appropriato anche nei confronti dei sindaci che indossano la fascia tricolore perché soltanto attraverso il confronto si possono trovare soluzioni. Se invece si insiste da Roma ad usare i problemi sociali delle nostre città per fare demagogia e propaganda elettorale, tutto diventa più difficile. Credo – ha concluso – che ciascuno sia chiamato a precise responsabilità. Noi sindaci conosciamo le nostre, i ministri conoscono le loro. Io mi auguro che questo confronto avvenga con il presidente del Consiglio e con il ministro degli Interni. E’ una richiesta che è stata fatta presente nuovamente dal presidente dell’Anci Decaro e che io appoggio in pieno».

Giusta la riflessione di Nardella, che avrebbe però dovuto invitare alcuni sindaci (e Saviano) a moderare parole e toni nei confronti del ministro.

Poi il sindaco si preoccupa della situazione fiorentina. «Vogliamo evitare che a Firenze si determini una bomba’ sociale e un problema sociale che diventa poi anche di ordine pubblico e di sicurezza. Oggi abbiamo riunito tutte le forze sociali della città, dal mondo del volontariato, al terzo settore, al mondo del lavoro, perchè vogliamo far fronte agli effetti negativi che si produrranno da qui alle prossime settimane a causa dell’entrata in vigore del decreto
sicurezza – ha spiegato Nardella – Abbiamo avviato oggi un tavolo che rimarrà aperto. Stiamo facendo una mappatura della situazione perchè riguarda tutta l’area metropolitana: ci sono i Cas che stanno già chiudendo, siamo a circa una ventina. Siamo in piena emergenza freddo quindi c’è anche un problema di salute e di incolumità di queste persone. Il primo problema – ha precisato il sindaco – è che molti dei soggetti che hanno un permesso umanitario o dei richiedenti asilo usciranno dal circuito dell’accoglienza e andranno a finire in mezzo alle strade. Nel caso dell’area metropolitana di Firenze su circa 1.800 persone, si parla di quasi 900 persone che usciranno dal circuito dei centri di accoglienza cosiddetti Cas e rimarranno in mezzo alla strada. Si determina così un grave problema di ordine
sociale ma che può diventare anche un problema di sicurezza. Noi siamo pronti quindi a rimboccarci le maniche in  modo pratico e non ideologico, cercando di affrontare gli effetti di questa legge azzerando la parte che può generare allarme sociale – ha concluso Nardella – Contestualmente apriremo un canale con il prefetto e con la Regione perchè la città di Firenze non sia lasciata sola in questo lavoro di gestione di questa emergenza. Lavoreremo, poi, anche
su scala metropolitana. Vogliamo evitare una bomba sociale». Una bomba causata dalle dissennate politiche dei governi precedenti, prima del freno posto da Minniti.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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