
Torino: la Lega manifesta con i Si Tav, tensione nel governo
TORINO – In piazza Castello a Torino la Lega si unisce ai Sì Tav e crea sconcerto nel governo. Il ministro Toninelli annuncia per fine mese l’analisi definitiva costi-benefici. «A fine gennaio penso che potrò avere l’analisi completa» ha risposto il ministro e ha ricordato che nel contratto di governo «c’è scritto ‘ridiscutere integralmente l’opera’: è quello che stiamo facendo e per la prima volta con consapevolezza. E il contratto vincola le due forze di governo anche diverse tra loro».
«Tutto il governo si esprimerà sulla Tav – dice il premier Giuseppe Conte – adesso che il lavoro istruttorio è stato completato: io confesso non l’ho ancora letto, lo studieremo tutti e definiremo come abbiamo detto, un percorso di valutazione, trasparente comunicato ai cittadini ed espliciteremo la decisione del governo».
«Nessuno pretende che il progetto non si tocchi, però io voglio un’Italia del sì che vada avanti e non che torni indietro», ha detto Matteo Salvini. Quindi revisione non significa cancellazione? Esatto ha risposto Salvini.
Protestano però anche i sindacati di polizia. «Le incertezze alimentate dai Sì Tav e dai No Tav hanno una sola certezza: da molti anni, 60 uomini delle forze dell’ordine sono impegnati a presidiare i cantieri su quattro turni. Forse è arrivata l’ora di decidere cosa fare della Tav. Se non si dovesse realizzare – aggiunge – sarebbe necessario
recuperare le forze dell”ordine, dirottandole per le impellenti necessità di ordine pubblico che coinvolgono più aree del nostro Paese. Se, invece, passasse la linea dei Sì Tav, si dovrebbe pensare a un piano per arginare le manifestazioni violente e le aggressioni. Resta comunque importante monitorare la situazione delle polveri derivanti dagli scavi e dai lavori – conclude – per la sicurezza della salute dei poliziotti e di tutti». Così Eugenio Bravo, segretario generale del sindacato di polizia Siulp, interviene nel dibattito sulla Torino-Lione.
