Skip to main content

Festival di Sanremo 2019: Mannoia e Mengoni entusiasmano. Cori per Pippo Baudo. Tweet di Matteo Salvini. Le pagelle

Bisio balla con Michelle Unziker

SANREMO – E’ il Festival che invade la politica o viceversa? La risposta mi arriva mentre scrivo queste righe, anzi proprio mentre le sto ultimando leggo il tweet da titolo: Matteo Salvini scrive «viva Sanremo» e si complimenta per la performance di Pio e Amedeo, capaci di prendere in giro con grande capacità professionale proprio lui, Salvini, quindi il Pd, poi getta nel ridicolo il reddito di cittadinanza dei 5 Stelle e via dissacrando. La seconda serata? Più sciolta, con Baglioni rilassato e una Virginia Raffaele che finalmente sfugge al controllo della brava presentatrice e si regala un numero strepitoso con la parodia della Carmen di Bizet. Claudio Bisio in stile Zelig con Michelle Hunziker, ma anche in versione avanspettacolo nella gag sulla punteggiatura fonetica insieme a Baglioni. Dopo la prima serata monstre, che ha scontato un calo di ascolti di due punti e mezzo di share rispetto al debutto dell’anno scorso, il Festival di Sanremo ritrova il ritmo e decolla, complici l’esibizione da fuoriclasse di Fiorella Mannoia e il brivido del duetto tra Marco Mengoni e Baglioni sulle note di Battisti.

Virginia Raffaele, Claudio Baglioni e Michelle Hunziker nella seconda serata del Festival di Sanremo 2019

BAGLIONI – L’apertura è con Noi no: Baglioni canta con i ballerini, poi introduce i copiloti, che aggirano le rigidità del regolamento con la traduzione multilingue della Raffaele in inglese, spagnolo e romanesco. Bisio spiega a Baglioni l’importanza della punteggiatura nelle sue canzoni: Signora Lia, Porta Portese e Tu come stai diventano uno sketch mimato con tanto di sberleffi. A Virginia tocca la gag con l’orchestra, si vedono solo le teste, come i Muppet. Poi individua alcune somiglianze nei musicisti: «Abbiamo Enrica Bonaccorti, il protagonista di Cast Away, Rossano Rubicondi». «Aspetta – prova a fermarla Baglioni – qui ci sono due musicisti che suonano nel tour con me». E l’attrice evoca il tormentone di questi giorni: «Allora è conflitto d’interessi».

Fiorella Mannoia e Baglioni

MANNOIA – Poi l’Ariston si illumina con la classe di Fiorella Mannoia, che conferma le due doti di interprete raffinata con il nuovo singolo, Il peso del coraggio, e poi con il suo cavallo di battaglia, Quello che le donne non dicono. Baglioni la accompagna alla chitarra, il pubblico è tutto in piedi per lei. Raffaele canta e balla con Claudio Baglioni in un omaggio a Lelio Luttazzi. Poi entra Pippo Baudo.  E’ standing ovation anche per Pippo Baudo: «Quando mi chiedono: perché hai questa voglia di apparire? Io rispondo: come si fa a rinunciare a questo affetto? a questo abbraccio? Non si può», dice Superpippo, che a Sanremo ha il certificato di residenza senza scadenza. E quando inizia il festival – confessa, autoironico – sono come E.T.: festival-casa. E’ lui a presentare la canzone del secolo, ca va sans dire Questo piccolo grande amore.

Riccardo Cocciante al pianoforte a Sanremo

MICHELLE – Bisio ritrova Michelle Hunziker, 16 anni dopo Zelig, e sul palco dell’Ariston è show: sul filo della satira, si scatenano su una cover della Lega dell’amore di Elio e le Storie Tese. Allontanata dal portone del festival, la politica rientra dalla finestra dello sketck, con buona pace della Lega e di Matteo Salvini, che Bisio ha definito intelligente e spiritoso. Ironia sul vicepremier anche nell’incursione di Pio e Amedeo, i due ‘emgratis’ foggiani: «Lui non è pericoloso: all’inizio dice peste e corna, ma poi tra due o tre anni ti ama: con noi meridionali ha fatto la stessa cosa». Mengoni incanta l’Ariston: prima duetta con Tom Walker in Hola, poi si commuove accennando L’essenziale, il brano che gli valse la vittoria nel 2013, con Baglioni al pianoforte, e cantando con il padrone di casa Emozioni di Lucio Battisti. Da applausi anche lo show di Virginia Raffaele nella parodia di Habanera: lei è strepitosa per come canta e fischia, l’abito sontuoso rosso fiammante è mozzafiato.

Baglioni con Pippo Baudo e Virginia Raffaele

BIG – Di scena dodici Big: Il Volo canta «Siamo musica che resta» , si regala l’affetto incondizionato dell’Ariston, ma sbaglia decisamente il look. Achille Lauro convince con Rolls Royce, Arisa sbaglia durante l’esecuzione di Mi sento bene e si innervosisce, ma il ritornello è già entrato in testa. Potenza vocale e presenza scenica per Loredana Bertè: la sua Cosa ti vocale Cosa ti aspetti da me merita il tributo del pubblico in piedi. Daniele Silvestri e Rancore confermano che Argentovivo è uno dei pezzi più forti di questo festival. Cantano anche Einar, Nek, gli Ex Otago, Ghemon, Paola Turci, i Negrita, Federica Carta e Shade.

PAGELLE SECONDA SERATA

CLAUDIO BAGLIONI: Visibilmente più sciolto della prima sera, come anche gli altri suoi compagni. Da Lerch imbronciato, si trasforma in Stanlio con le sue smorfie a beneficio degli sketch con Virginia Raffaele. Si riprende anche la scena musicale per mettersi al servizio dei suoi ospiti. Regala, per la gioia delle ugole di tutti, anche il tanto atteso momento karaoke con Questo Piccolo Grande Amore. VOTO: 7

VIRGINIA RAFFAELE: Gli spazi allargati le donano. Come il meraviglioso vestito rosso nel numero dell’Habanera. Quandoriesce a dare sfogo al suo genio è inarrestabile. Se chiami Virginia, perché imbrigliarla nella liturgia schematica del festival? VOTO: 7,5

CLAUDIO BISIO: Meglio anche lui. Non vuole portare la politica al festival, dice. Poi con Michelle Hunziker canta La Lega dell’amore. Sberleffo a Matteo Salvini o omaggio a Elio e L0e storie tese, autori della canzone? Nel dubbio, per noi la coppia Bisio-Hunziker funziona meglio di quella Bisio-Raffaele. VOTO: 7

FIORELLA MANNOIA: Eleganza, stile, classe. E voce. Nonostante il festival non l’abbia mai premiata con la vittoria, lei riesce sempre a essere una stella che illumina l’Ariston. E poi lei gioca sporco, giocandosi l’asso pigliatutto e cantando Quello che le donne non dicono con Baglioni al suo fianco. VOTO: 8

PIPPO BAUDO: E’ il monumento vivente del festival. Come l’anno scorso il pubblico dell’Ariston gli tributa una standing ovation (ne tributa diverse a dire il vero… le poltrone saranno scomode?). Giustifica la sua presenza: come si fa a rinunciare a questo affetto? a questo abbraccio?. Workaholic anche a 80 anni suonati. VOTO ALLA CARRIERA: 8

MICHELLE HUNZIKER: Si diverte, magari anche più dell’anno scorso. Fare l’ospite è decisamente più facile. E lei non perde l’occasione: è brava e con Bisio si trova a suo agio. VOTO: 7,5

MARCO MENGONI: Emoziona e si emoziona. L’Ariston fa paura anche se lo hai vinto, ti fa tremare le gambe anche se hai una carriera internazionale, ti fa venire i lucciconi agli occhi anche se sei Mengoni. O forse proprio se sei Mengoni e non devi dimostrare niente. E te ne freghi se gli altri se ne accorgono che ti batte il cuore forte mentre canti Emozioni di Lucio Battisti. VOTO: 8

PIO E AMEDEO: Irriverenti menestrelli dell’ironia. E non ce n’è per nessuno. Nel mirino finiscono Salvini e la Lega, il Pd, il reddito di cittadinanza del M5S. Anche gli animalisti.Riescono a rianimare la platea che sonnecchia dopo la mezzanotte. VOTO: 7.5


Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741
Firenzepost small logo