Skip to main content

Tav: Governatori del Nord, fronte unico per il Sì. Manifestazione a Torino con le madamin Si tav

TORINO – I governatori del Nord fanno fronte comune sulla Tav e, davanti alle divisioni nel governo, chiedono di far partire i bandi. Senza se e senza ma. Perché la Torino-Lione, dicono, è una un’opera importante per il sistema Paese, per lo sviluppo dell’economia e per la circolazione dei cittadini. A guidare la fronda è il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino: «Le ciance stanno a zero, di questa manfrina ne abbiamo abbastanza», sostiene annunciando la sua partecipazione oggi pomeriggio a Torino al flash mob delle madamin, che tornano in piazza per dire sì alla Tav.
L’appuntamento è in piazza Carignano, davanti al Parlamento subalpino da cui Cavour fece partire il progetto per il tunnel del Frejus. Con le madamin ci sarà anche Mino Giachino, l’altro organizzatore delle manifestazioni del 10 novembre e del 12 gennaio, quando oltre 30mila persone manifestarono il loro sostegno all”opera. «Vista la situazione di stallo, siamo pronte a far sentire la voce dei cittadini che dicono sì alla Tav subito», annunciano le signore della Torino-Lione, che domenica 17 marzo, torneranno per lo stesso motivo in piazza Castello.
Per quella data l’esito del cda di Telt, il soggetto promotore incaricato dai governi di Italia e Francia di realizzare la nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità, sarà noto. L”appuntamento, dopo il rinvio dello scorso 19 febbraio, è per lunedì 11 marzo a Parigi. Nell’incontro di ieri col premier Giuseppe Conte, il direttore generale della società italo-francese, architetto Mario Virano, ha fatto presente che, se non si vogliono perdere 300 milioni degli 813 milioni della prima tranche di finanziamenti europei, i bandi vanno lanciati entro marzo. I tempi tecnici dell”operazione non permettono altri ritardi; qualche giorno e poi si dovrà procedere.
«Si può discutere tutto, però una cosa deve essere chiara: lunedì i bandi devono partire. E se partono con la riserva mentale che tra sei mesi si possono bloccare, l”Italia diventa il Paese dei balocchi», sostiene Chiamparino, che invita il ministro Salvini a far sì che il Paese decida. D’accordo con il presidente della Regione Piemonte anche il governatore della Lombardia Attilio Fontana. «La Tav è un’opera fondamentale, che può portare a uno sviluppo importante del mio territorio e credo che non si debba fermare», sostiene tenendosi però a distanza dalle decisioni del suo partito, la Lega, sul destino del governo con il Movimento 5 Stelle. «Sono scelte che non mi competono e che non so neanche come verranno gestite – ammette -. Sicuramente sono due visioni diverse del mondo…».
«In Veneto non esiste nessun sentiment anti-Tav: la difendiamo non solo come aspetto di modernità, ma anche come visione di quegli itinerari europei da cui il Veneto non vuole essere tagliato fuori», afferma il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. «Spero che il Presidente del Consiglio – aggiunge – prenda in mano con vigore il dossier e sblocchi la situazione: sarebbe molto sbagliato partire dal presupposto di non farla».
Rafforzano il fronte dei governatori del Nord le imprese. Unione Industriale di Torino, Amma, Ance Piemonte, Confagricoltura e Confindustria Piemonte – che hanno querelato il pentastellato Di Battista per le allusioni sui legami tra ‘ndrangheta e sì Tav – incontrano  a Torino Incontra i parlamentari piemontesi. «Siamo pronti alla mobilitazione se i bandi per la Tav non saranno sbloccati», è la
minaccia del mondo che produce.

Ciamparino, madamin, Si Tav, torino


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741