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Torino: urla Allah Akbar e ferisce poliziotti con una spranga. Salvini, tolleranza zero

Un’auto della polizia

ROMA – «A Torino un uomo, verosimilmente straniero, ha aggredito due poliziotti colpendoli con una sbarra di ferro mentre urlava Allah Akbar. Portato in questura, ha gridato insulti contro il presidente Mattarella e il sottoscritto». Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che aggiunge: «Uno dei poliziotti è stato ferito alla testa, l’altro alla mano. A loro vanno il nostro grazie e il nostro augurio di pronta guarigione: sto seguendo personalmente la vicenda. Nessuna tolleranza per balordi e violenti che attaccano le forze dell”ordine», conclude il ministro. Il fatto è accaduto
in via Cuneo, all’altezza di alcuni capannoni usati da Esselunga come deposito. L’aggressore è stato fermato. Nei
suoi confronti, informa la Questura di Torino, sono in corso le attività necessarie all’identificazione. Tolleranza zero, dice il ministro, ma questa dev’essere messa in tatto dai magistrati, che nei confronti dei migranti hanno sempre un occhio di riguardo.

AGGIORNAMENTO Ore 20,45: E’ un senegalese di 26 anni l’uomo che a Torino ha aggredito due poliziotti con una sbarra di ferro mentre urlava ‘Allah Akbar’. A quanto si apprende da fonti del Viminale, a suo carico sono emersi due provvedimenti di espulsione, uno del questore di Cuneo e l’altro del questore di Torino. Il 26enne è stato arrestato per tentato omicidio.

SIAP – «Quanto accaduto oggi a Barriera di Milano è l”ennesimo grave episodio che vede sempre al centro soggetti stranieri disadattati». Lo afferma, in una nota, Pietro Di Lorenzo, segretario nazionale del Siap, commentando
l”aggressione a due agenti di polizia da parte di uno straniero al grido di ”Allah Akbar”. «Stiamo assistendo ad un crescendo di violenze che deve preoccupare tutti – aggiunge -. Al di là delle ferite riportate dai colleghi, a cui vanno i nostri auguri per una pronta guarigione, deve far riflettere, oltre alla gravità del fatto indice di una assoluta mancanza di timore e rispetto verso le forze di polizia, lo status dei cittadini stranieri responsabili. Per la quasi totalità irregolarmente presenti in Italia ed ai margini della società e delle città. Qui, come è evidente, non è un problema di terrorismo ma c’è molto da rivedere in tema di immigrazione – sostiene Di Lorenzo – Non è accettabile in alcun modo che si conceda accoglienza e tutele a chi potrebbe uccidere un comune cittadino o un poliziotto perché ormai disturbato fisicamente e mentalmente e  si continui a permettere la permanenza in Italia a chi non ha titolo – conclude – Auspicando, con poche speranze, che questi pericolosi soggetti siano tenuti in galera per un po’, elogiamo
pubblicamente tutti i colleghi che anche nei giorni di festa controllano il territorio».

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