
Prato: Anpi, denuncia questore per fischi al prefetto ridicola e intimidatoria. La posizione del sindaco Biffoni
PRATO – Ridicola e intimidatoria. Così, in una nota, l’Anpi di Prato definisce l’ipotesi, appresa dalla stampa, di una denuncia, da parte del questore di Prato, per i fischi rivolti al prefetto durante le celebrazioni del 25 aprile
nella città toscana. «Ridicola – si spiega in una nota firmata da Angela Riviello, presidente dell”Anpi pratese – perché se si denunciassero i fischi alle iniziative pubbliche tutte le procure sarebbero intasate di lavoro. Intimidatoria perché
proviene da un funzionario dello Stato che per di più rivelerebbe di aver già individuato i colpevoli prima ancora
di averli identificati. Considerando la pessima gestione della recente vicenda relativa alla manifestazione di Forza nuova, sarebbe una ulteriore prova di inadeguatezza. Se dovessero concretizzarsi le presunte denunce risponderemmo difendendo l’immagine e i diritti dell’Anpi in ogni sede, nonché i cittadini, iscritti o no all’associazione, che risultassero identificati».
«Credo che Prato non abbia bisogno di nuove tensioni: e questo lo dico a tutte le parti in causa. Lunedì chiederò al questore Cesareo di chiarire le ragioni giuridiche delle sue dichiarazioni». Lo afferma il sindaco di Prato Matteo Biffoni in merito all’iniziativa del questore di Prato Alessio Cesareo, che ha deciso di denunciare i cittadini che nel corso delle celebrazioni pubbliche del 25 aprile avevano fischiato e chiesto le sue dimissioni assieme a quelle del
prefetto. «Le contestazioni capitano in democrazia – sottolinea Biffoni -. Capitano alle persone pubbliche, che siano ministri, prefetti e questori. Credo che una carica con tanta responsabilità verso l’ordine pubblico e la sicurezza della terza città del centro Italia, come il nostro questore, possa affrontare senza scomporsi le emozioni di chi la pensa in modo diverso da lui».