Firenze: molti applausi per Aribert Reimann e il suo «Lear» all’inaugurazione dell’82° Festival del Maggio Musicale
FIRENZE – È stata proprio un’inaugurazione da Festival, quella dell’LXXXII Maggio Musicale Fiorentino, con un’opera contemporanea di esecuzione non frequente, «Lear» del berlinese Aribert Reimann, diretta da Fabio Luisi e con la regia dello spagnolo Calixto Bieito, ripresa da Yves Lenoir: spettacolo già collaudato a Parigi, con lo stesso protagonista, Bo Skovhus, e con Fabio Luisi sul podio, entrambi apprezzatissimi dal pubblico. Torneranno forse i tempi delle vacche grasse con nuove produzioni memorabili del Maggio per l’inaugurazione del Festival, ma intanto accontentiamoci se dall’estero arriva qualcosa di bello e di raro, come in questo caso.
Qualcuno che forse, vedendo il soggetto shakesperiano, pensava di ascoltare qualcosa di simile all’«Otello» di Verdi (che inaugurerà l’LXXXXIII Festival, nel 2020), ha preso la fuga nell’intervallo, come si usava giustappunto negli anni Settanta (quando «Lear» è stata composta: il debutto è del 1978) e Ottanta, ma è stata un’esigua minoranza e i più hanno dato mostra di apprezzare molto questo spettacolo di grande impatto, riservando nove minuti e mezzo di applausi all’autore, presente in sala e salito sul palco alla fine della rappresentazione, al cast (specialmente al protagonista, dalle doti attoriali notevoli, ma anche all’agilissimo controtenore Andrew Watts e alle interpreti femminili, Angeles Blancas Gulin, Erika Sunnegardh e Agneta Eichenholz), all’Orchestra e al Coro maschile e al direttore Fabio Luisi.
Teatro pieno e molti ospiti (oltre a Reimann, c’erano il noto critico Claudio Magris e una folta rappresentanza del parterre politico toscano). Due sole le repliche, domenica 5 maggio alle 15.30 e giovedì 9 alle 20.
Dettagli e biglietti sul sito del Teatro del Maggio Musicale
