Processo fatture false: D’Agostino denuncia sudditanza psicologica nei confronti di Tiziano Renzi, il commento dell’avv. Bagattini

FIRENZE – «C’era un fatto di sudditanza psicologica, quello è il padre di Renzi; se il padre del
presidente del consiglio dei ministri ti fa un’offerta, ti metti a discutere?. Dovevo far fare un progettino perché il padre di Renzi mi rompeva». Così nel processo per fatture false in cui sono imputati i genitori di Matteo Renzi, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, entrano alcune frasi intercettate dalla guardia di finanza all’imprenditore Luigi Dagostino, il re degli outlet, imputato anche lui. Il pm Christine von Borries le ha fatte leggere dagli atti a un investigatore delle Fiamme Gialle,
sentito come teste. Dagostino, intercettato in auto e in ufficio, le pronunciò nel 2018 sfogandosi nel suo ufficio, parlando di fatture pagate nel 2015 a società dei Renzi dalla Tramor da lui controllata e poi ceduta al gruppo Kering. Nel 2015 Matteo Renzi era premier e segretario del Pd. Per il pm
Dagostino pagò a società dei genitori di Renzi due fatture false da 20.000 euro e 140.000 euro mentre il figlio era premier.
«Le intercettazioni ambientali eseguite nei confronti di Dagostino e le testimonianze raccolte dimostrano come il lavoro svolto dai Renzi sia reale. Le società hanno poi correttamente assolto ai pagamenti delle imposte: nessun euro evaso, né danno per l’erario. La difesa giudica quello di oggi un punto importante e a favore degli imputati».
Così in serata il collegio difensivo di Tiziano Renzi e Laura Bovoli, formato dagli avvocati Federico Bagattini, Francesco Pistolesi e Lorenzo Pellegrini, esprime soddisfazione per l’andamento dell’udienza odierna davanti al tribunale di Firenze dove si sta celebrando un processo per fatture false dove i genitori di Matteo Renzi sono imputati insieme all’imprenditore Luigi Dagostino.
