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Nomine procure: in attesa non solo Roma, ma anche Torino, Brescia e Perugia

ROMA – Il Messaggero, con un articolo di Valentina Errante, ci dà le ultime notizie sulla crisi che ha investito la magistratura associata e il Csm, tanto che ogni decisione sull’attribuzione di incarichi direttivi sarebbe stata rinviata. Si tratterebbe degli incarichi importanti a Roma, Torino, Perugia, Brescia, per i quali era attesa una decisione, dopo la bufera per la diffusione delle intercettazioni .

Sembra che adesso non se ne riparlerà prima di settembre, e per l’incarico a Roma, dove dovranno poi essere nominati anche due aggiunti, sarebbe probabile ripartire da zero, valutando non solo la posizione dei tre candidati che si erano piazzati, ma di tutti e tredici gli aspiranti.

LE ALTRE PROCURE – Per Torino, a concorrere, sono in nove, tra gli altri il Pg di Reggio Calabria, Bernardo Petralia, il procuratore reggente di Torino, Paolo Borgna, il procuratore di Siena, Salvatore Vitello, che aveva presentato domanda anche per Roma.

Venti i candidati per la nomina a procuratore di Perugia, Luigi De Ficchy è andato in pensione il 2 giugno, dopo avere scatenato la bufera con la sua inchiesta su Palamara. In corsa ci sono Raffaele Cantone, il presidente dell’Autorità Anticorruzione, che ha presentato domanda anche per l’incarico a Frosinone, i procuratori di Velletri, Francesco Prete, e Spoleto, Alessandro Cannevale, e il capo della Dda di Napoli, Giuseppe Borrelli.

Per la procura di Brescia sono in tre: l’ex consigliere del Csm Fabio Napoleone, il procuratore di Velletri Prete e il procuratore di Lecco Antonio Chiappani.

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