Manifesto BR (Base Riformista): indipendenza della magistratura e riorganizzazione del Pd principi base della corrente
MONTECATINI TERME (PT) – L’indipendenza della magistratura, la separazione delle carriere e il giusto processo sono principi da difendere a testa alta. E’ la premessa del capitolo dedicato alla giustizia del manifesto di Base riformista, la corrente dei renziani di ferro Luca Lotti e Lorenzo Guerini (la sigla è Br, forse sarebbe meglio evitare).
«Una magistratura libera e indipendente è un presidio di democrazia e un fattore primario di equilibrio tra i poteri costituzionali», si legge nel manifesto che poi tra le altre cose spiega: «La separazione delle carriere, con la creazione di due Csm da eleggere tramite sistemi atti a contrastare le degenerazioni correntizie, traduce questo principio e rimuove un assetto sbilanciato risalente all’epoca in cui l’Italia era uno stato autoritario».
Per Base riformista, «la questione delle garanzie dell’imputato e del garantismo non può essere trattata come un tema di secondaria importanza. L’attenzione al principio della presunzione di innocenza non può variare a seconda di chi si trova sotto processo, amico o avversario che sia. E un principio non stiracchiabile alla bisogna, con argomentazioni ricche di parole e povere di pensiero, perché è proprio nelle situazioni più critiche e delicate che da esso abbiamo bisogno di essere orientati e vincolati».
Sul partito, il manifesto di Base riformista e’ molto dettagliato e parla tra le altre cose di «un Pd che riacquisti la
capacità espansiva che da tempo gli fa difetto; che sia in grado di parlare a una larga maggioranza del Paese manifestando fino in fondo la propria vocazione maggioritaria, beninteso senza conferire ad essa un significato di rifiuto aprioristico delle alleanze e una connotazione isolazionistica».
PIERLUIGI
Già la sigla mi ricorda gli anni del sequestro Moro;
ma cosa vogliono riformare? Siamo ritornati ai tempi di Lutero, con riforme e controriforme, per assistere al passaggio di una serie di governi che in quanto a parole abbondano, ma di fatti scarseggiano o sono nulli.
Tanto per citarne uno mi riferisco ad Amatrice, dove, tre anni dopo il terremoto, ci sono ancora le macerie in strada.
E’ veramente penoso (o schifoso) assistere a tutto questo.