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L’omaggio a Leonardo? Orentano (Pisa) lo fa coi bigné

Un Dolcione della Festa del Bignè di Orentano (2014, dedicato alla Cattedrale di Cordoba)

FIRENZE – Sarà una struttura spettacolare, con 25mila bignè e 25 metri quadri di pan di spagna farcito alla crema, a rendere omaggio a Leonardo Da Vinci, domenica 18 agosto a Orentano in provincia di Pisa. La 51esima Festa del Bignè vedrà sfilare, infatti, un maxi dolce raffigurante tre celebri invenzioni del genio toscano per ricordarne i 500 anni dalla morte. L’iniziativa è organizzata dall’Ente Carnevale dei Bambini Pro Loco di Orentano APS con il patrocinio ed il supporto del Comune di Castelfranco di Sotto, nell’ambito dell’Agosto Orentanese 2019. L’appuntamento del 18 agosto è la serata conclusiva di un programma di eventi che parte il 6 e 8 agosto con due proiezioni di cinema, prosegue il 10 con le celebrazioni del patrono di Orentano San Lorenzo e poi dall’11al 16 musica, spettacoli di intrattenimento e il 17 silent party e una commedia in vernacolo.

«Quest’anno, non poteva toccare che a Leonardo Da Vinci di essere immortalato nel dolcione, uno dei monumenti delle nostre tradizioni popolari che ogni anno raffigura un elemento simbolico della cultura italiana», spiega il presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani; aggiunge il consigliere regionale Andrea Pieroni: «si tratta di una delle iniziative più tipiche e datate del nostro territorio e affonda le sue radici nella tradizione dolciaria. La festa arriva da lontano, dal 1968 viene organizzata questa sagra che attira migliaia di persone. È uno degli esempi con i quali, lavorando sulle tradizioni, valorizziamo la cultura locale e i luoghi della nostra Toscana».

Il primo dolcione della storia orentanese risale al 1987: è un’attrazione che consiste in una struttura fatta di bignè e costruita su un pianale mobile. L’edizione 2019 ricorda l’inventiva di Leonardo e rende omaggio alla sua grande passione per la cucina. Nell’ambito, all’epoca in cui fu Gran Maestro di feste e banchetti alla corte degli Sforza, pare abbia messo a punto diverse invenzioni: il Codice Atlantico, conservato a Milano nella Biblioteca Ambrosiana, contiene i disegni del moderno cavatappi, del trita aglio, dell’affettatrice, di un macinapepe… Tra gli appunti e i disegni di meccanica, anatomia e geometria, sono emersi anche gli studi e gli esperimenti per tenere calde le pietanze ed eliminare il fumo e i cattivi odori dalla cucina. Tra le invenzioni leonardesche figura anche un girarrosto meccanico, ossia uno spiedo dotato di eliche rotanti che giravano con il calore della fiamma.

«Il genio di Leonardo è ancora vivo nell’inventiva e nel saper fare dei toscani, come dimostra questa manifestazione così longeva – ha commentato il sindaco di Castelfranco di Sotto Gabriele Toti –. L’arte della pasticceria è una tradizione che accompagna gli orentanesi da molti anni ed è stata da loro esportata anche nella capitale, dove si spostarono nel dopoguerra in cerca di fortuna e dove tutt’oggi i loro laboratori continuano a far scuola». Ilaria Duranti, assessore allo sviluppo economico di Castelfranco di Sotto, ha ricordato il lavoro preparatorio per la realizzazione della struttura che impegna un team di volontari che si adoperano con impegno e competenza per circa tre mesi.

 

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