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Firenze: al Teatro della Pergola Glauco Mauri è «Re Lear», in prima nazionale

Glauco Mauri e Roberto Sturno in «Re Lear» (foto Filippo Manzini)

FIRENZE – Al Teatro della Pergola da venerdì 10 a domenica 19 gennaio debutta, in prima nazionale, il «Re Lear» in coproduzione fra la Compagnia Mauri Sturno e la Fondazione Teatro della Toscana, con Glauco Mauri nel ruolo eponimo e Roberto Sturno in quello del conte di Gloucester.

È la terza volta che Glauco Mauri affronta «Re Lear», la più titanica delle tragedie di William Shakespeare: il suo primo allestimento risale al 1984 e il secondo al 1999; sue entrambe le regie, per un totale di 500 repliche. Roberto Sturno nelle due passate edizioni ricopriva il ruolo del Matto. Questa volta Mauri ha deciso di dedicarsi esclusivamente all’interpretazione, mentre la regia è affidata ad Andrea Baracco.

Spiega il grande attore: «Non ho mai smesso di credere che bisogna sempre mettersi in discussione, accettare il rischio pur di far sbocciare idee nuove per meglio comprendere quel meraviglioso mondo della poesia che è il teatro. Ed eccomi qui per la terza volta, alla mia veneranda età, impersonare Lear. Perché? Mi sono sempre sentito non all’altezza ad interpretare quel sublime crogiolo di umanità che è il personaggio di Lear. In questa mia difficile impresa mi accompagna la convinzione che per tentare di interpretare Lear non servono tanto le eventuali doti tecniche maturate nel tempo quanto la grande ricchezza umana che gli anni mi hanno regalato nel loro, a volte faticoso, cammino. Spero solo che quel luogo magico che è il palcoscenico possa venire in soccorso ai nostri limiti. Cosa c’è di più poeticamente coerente di un palcoscenico per raccontare la vita? E nel Re Lear è la vita stessa che per raccontarsi ha bisogno di farsi teatro. Quello che mi ha sempre colpito di questa tragedia, che è una delle più nere e per certi versi enigmatiche tra quelle dell’autore inglese, è che sotto quel nero sembra splendere qualcosa di incredibilmente luminoso e proprio questa luce sepolta dall’ombra la rende così affascinante.

Aggiunge il regista Andrea Baracco: «Padri indegni e figli inetti, padri indegni che hanno generato figli inetti, le madri assenti, estromesse dal dramma, parafrasando Amleto, qui la fragilità è tutta e solo maschile. Nessuno dei personaggi è in grado di regnare, di assumersi l’onere del potere, nessuno sembra avere la statura adatta, nessuna testa ha la dimensione giusta per la corona, chi per eccesso, vedi Lear, chi per difetto vedi tutti gli altri. Solo giganti o nani in questo universo dipinto da Shakespeare. I tormenti di Lear, di Gloucester, i turbamenti di Edgar, i desideri di Edmund, i tremori e i terrori delle tre figlie del Re, Cordelia, Goneril e Regan, attraggono da sempre perché la complessità e in alcuni casi la violenza che produce il conflitto generazionale è per forza di cose universale».

 Teatro della Pergola (via della Pergola 18, Firenze)

Da venerdì 10 a domenica 19 gennaio  (ore 20:45, domenica 15:45, riposo lunedì 13 gennaio)

Compagnia Mauri Sturno, Fondazione Teatro della Toscana presentano Glauco Mauri e Roberto Sturno in «Re Lear» di William Shakespeare, traduzione Letizia Russo, riduzione e adattamento Andrea Baracco e Glauco Mauri, con Linda Gennari, Aurora Peres, Emilia Scarpati Fanetti, Francesco Sferrazza Papa, Aleph Viola, Dario Cantarelli, Enzo Curcurù, Laurence Mazzoni, Paolo Lorimer, Francesco Martucci; scene e costumi Marta Crisolini Malatesta; musiche Giacomo Vezzani, Riccardo Vanja; luci Umile Vainieri; regia Andrea Baracco. Prima Nazionale

Durata: 1h e 50’, con intervallo.

Biglietti: intero platea 37€ – palco 29€ – galleria 21€; ridotto Over 60: platea 33€ – palco 26€ – galleria 18€; ridotto Under 26: platea 22€ – palco 18€ – galleria 13€. Biglietteria: Teatro della Pergola, Via della Pergola 30, Firenze; 055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com. Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30. Circuito Boxoffice Toscana e online

Il 16 gennaio alle 18, Glauco Mauri, Roberto Sturno e la Compagnia incontrano il pubblico. Coordina Matteo Brighenti. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili

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