Firenze: studente disabile cade con la carrozzina a causa di una buca e muore poche ore dopo

FIRENZE – Aveva 21 anni, si chiamava Niccolò Bizzarri, era iscritto alla Facoltà di Lettere, dove era anche rappresentante degli studenti per Lista Aperta, e lunedì 13 gennaio 2020, alle 13.40, mentre con la sua sedia a rotelle elettrica percorreva piazza Brunelleschi, nella strettoia vicino alla Rotonda, a causa di una buca è caduto impattando violentemente a terra e riportando ferite al viso e al braccio.
La pavimentazione è in pietra, molto accidentata, piena di buche che l’amministrazione comunale ha provveduto a coprire solo nelle ore immediatamente successive all’incidente.
«Niccolò era sulla strada, perché lì il marciapiede è molto stretto», racconta Filippo Ungar, suo amico e rappresentante degli studenti in Senato accademico per Lista Aperta. Su una buca, la carrozzina si è ribaltata e Nicco, cadendo in avanti, si è ferito in faccia, perdendo un dente. Non riusciva neanche a muovere il braccio destro. Immediata la corsa in ospedale, a Santa Maria Nuova, dove è stato trattenuto tutto il pomeriggio». Medicato, è stato poi fatto salire su un’ambulanza per il rientro a casa. Ma dopo poco ha avuto un arresto cardiaco; l’ambulanza ha fatto dietrofront, ma ogni tentativo di rianimazione è stato vano.
Niccolò, scrivono gli amici, soffriva dalla nascita di una malattia degenerativa (la sindrome di Duchenne) che lo aveva progressivamente portato alla disabilità motoria.
La Procura di Firenze ha disposto il sequestro della salma e ha ordinato che venga eseguita l’autopsia, per chiarire le cause della morte. Ha fatto anche sequestrare la porzione di selciato in cui Niccolò è caduto, ma quando sono state sistemate le transenne, la buca era già stata riasfaltata. I magistrati cercheranno di capire la dinamica con le telecamere di videosorveglianza della zona. La procura dovrà cercare anche di fare chiarezza su un altro punto, ovvero se Niccolò, al momento del malore, fosse ancora ricoverato al pronto soccorso oppure se si trovasse fuori dal reparto con il foglio di dimissioni già in mano in attesa di rientrare a casa. Su questo saranno decisive la cartella clinica e le testimonianze dei presenti.
