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Gregoretti: scontro Conte-Salvini. Il premier: «Scelta fu sua». (Se c’ero dormivo…)

Salvini e Conte

FIRENZE – «Se c’ero dormivo», si potrebbero interpretare così le dichiarazioni di Conte sul caso Gregoretti. Lui era il presidente del consiglio, quindi il responsabiule numero uno di ogni scelta del governo, ma sostiene che fu l’allora ministro dell’Interno ad assumersi la responsabilità. Conte insiste: «Ho chiarito per quanto mi riguarda il mio ruolo, non posso che ribadire che la Presidenza del Consiglio è stata senz’altro coinvolta come sempre nella redistribuzione dei migranti», dice il premier Giuseppe Conte parlando con i giornalisti a Firenze .

«Mi è stato chiesto, col mio staff diplomatico l’ho fatto sempre, di lavorare per la redistribuzione – ha aggiunto -. Poi la decisione specifica, se sbarcare, in quale momento, in quale ora, era competenza del ministro Salvini che l’ha rivendicata pubblicamente. Sono tutti fatti, anche documentali, che verranno valutati senz’altro in sede parlamentare».

«Ne parleremo in Tribunale»: così, laconicamente, Salvini, al termine del suo comizio a Porretta, ha commentato con l’ANSA le parole del premier. Rivolto ai suoi sostenitori, in chiusura di un comizio a Ozzano dell’Emilia (Bologna), ha detto: «Se mi chiamano in tribunale – siccome non sarà un processo a un uomo, ma un processo a un’idea di un’Italia bella, sicura, libera – in tribunale aspetto anche voi. Sono il primo politico – ha aggiunto – ad essere felice se lo mandano a processo perché devono avere paura quelli che hanno fatto qualcosa di sbagliato, non chi ha fatto qualcosa di giusto».

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