Coronavirus: prefetti e prefetture, qualcuno si ricorda anche del loro lavoro, ignorato dal governo

ROMA – Prefetture e prefetti caricati di lavoro da Governo e ministro dell’Interno, ma sempre dimenticati nei ringraziamenti e negli elogi, destinati in particolare, a buona ragione, soprattutto a operatori sanitari e Forze dell’ordine.
E allora scende in campo il Sinpref: «I colleghi sul campo stanno facendo un lavoro encomiabile. Noi siamo abituati a lavorare in silenzio, ci sono molte prefetture dove i colleghi si sono ammalati o dove si fanno turni impressionanti. In alcune zone della Lombardia l’emergenza è molto forte, ma ci si sta preparando su tutto il territorio nazionale
da giorni». Lo afferma all’Adnkronos Antonio Giannelli, presidente del Sinpref, associazione sindacale dei funzionari prefettizi, sul lavoro delle prefetture per l’emergenza coronavirus.
«La rete delle prefetture tiene unito il Paese e applica le regole in maniera uguale in tutto il Paese, in questa fase emergenziale in alcune prefetture si avverte ancora di più il problema della carenza di organico e sul tema
l’amministrazione, in maniera attenta, ha adottato una serie di misure. Noi abbiamo proposto – continua Giannelli – che i colleghi prestino servizio in base al principio della residenza, a titolo collaborativo nella logica di limitare gli spostamenti. Ci sono prefetture in cui i colleghi sono due-tre ma rendono il servizio come fossero dieci. Noi siamo certi che l’amministrazione e il governo riconosceranno questo grande lavoro».
E’ una situazione e un’abitudine inveterata nei secoli. Ai prefetti vengono attribuite sempre gravi responsabilità, se fanno bene, hanno fatto solo il loro dovere e non hanno diritto a lodi, se sbagliano, a differenza dei magistrati, vengono giubilati. Il silenzio di Lamorgese, Conte e Mattarella, in quest’occasione, è esemplare.
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