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Migranti: Lamorgese, dopo l’accordo di Malta ricollocati in Europa 540 migranti

ROMA – Il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, intervenuta al question time al Senato, ha risposto alle domande sull’immigrazione. «L’accordo di Malta ha costituito una tappa fondamentale per un maggior coinvolgimento dell’Europa nella gestione del fenomeno migratorio. Per la prima volta, infatti, Francia e Germania hanno assunto impegni formali per la redistribuzione sui loro territori di immigrati sbarcati in Italia. Non considero l’intesa di Malta un punto di arrivo – precisa – quanto una forte spinta a sviluppare una strategia complessiva di riforma delle politiche migratorie per le quali stiamo lavorando intensamente in vista dei prossimi negoziati europei.

Nel periodo di vigenza del meccanismo di Malta, interrotto per il coronavirus, sono stati ricollocati, trasferiti 540 migranti, pari all’86% delle ricollocazioni effettuate in totale, con una concentrazione nel periodo dicembre-febbraio. Prima dell’accordo di Malta erano state ricollocate complessivamente 85 unità. La Commissione Europea uscente e quella entrante sostengono il meccanismo concordato a Malta – aggiunge il numero uno del Viminale – riconoscendolo quale modello per future iniziative, anche in vista dell’adozione del nuovo prossimo patto europeo su immigrazione e asilo e delle relative proposte di riforma del sistema comune d’asilo europeo. Segnalo la lettera che congiuntamente il 9 aprile scorso, insieme a Francia e Germania, abbiamo scritto alla Commissione Europea nella quale si riconosce l’esigenza di creare un meccanismo vincolante per una equa distribuzione, secondo criteri specifici.

Richiamo inoltre l’iniziativa adottata il 5 giugno che per la prima volta ha visto cinque paesi mediterranei, Italia, Cipro, Grecia, Malta e Spagna, presentare alla Commissione una posizione congiunta volta a sostenere la creazione di un meccanismo obbligatorioe automatico di attribuzione delle responsabilità sulle richieste di asilo – continua Lamorgese – fondato su una distribuzione pro quota per ogni stato membro. E’ un passo importante per il riconoscimento delle specificità delle frontiere e dell’obbligatorietà delle procedure di ricollocamento dei migranti. Stiamo ricevendo dalla Commissione Europea e da diversi partners, nell’ambito delle proposte avanzate – continua Lamorgese – segnali positivi sulla prospettiva da noi indicata di adottare delle linee guida europee per l’attività di ricerca e soccorso in mare condotte da imbarcazioni private con l’obiettivo di definire standard tecnici omogenei per tali operazioni e responsabilizzare gli Stati di bandiera. La Commissione Europea e la prossima presidenza tedesca collaboreranno con il nostro Paese per organizzare un’apposita conferenza sul contrasto al traffico di migranti anche con la partecipazione dei paesi del nord Africa, iniziativa che mira a orientare la strategia futura basata anche su strumenti di partenariato con i paesi terzi finanziati dall’Europa e volti ad accelerare l’utilizzo di piattaforme di scambio informativo tra forze di Polizia e agenzie europee, potenziando il ruolo di Frontex. Le iniziative intraprese stanno già consentendo all’Italia di orientare le prossime proposte della Commissione con riguardo al riconoscimento delle peculiarità connesse alle attività di soccorso in mare e alle conseguenti necessità di prevedere meccanismi ad hoc di redistribuzione dei migranti sbarcati, questioni che non erano mai state sviluppate nell’agenda europea».

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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