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Recovery fund: Olanda insiste, basta il no di un Paese per bloccare il piano

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BRUXELLES – Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, per tentare di convincere l’Olanda sulla ‘governance’ dei piani nazionali del Recovery Plan, avrebbe messo sul tavolo una proposta di compromesso che contempla, a quanto si apprende a Bruxelles, la possibilità che i versamenti dalla Recovery and Resilience Facility, cuore del piano per la ripresa, vengano interrotti nel caso in cui non ci sia consenso tra i governi. Si tratterebbe di una sorta di freno d’emergenza, anche se non è ancora chiaro di quanti Paesi ci sarebbe bisogno per azionarlo (l’Olanda vorrebbe che ne bastasse uno, cosa che però darebbe a ciascuna capitale una sorta di diritto di veto sui piani degli altri 26, con il serio rischio di una paralisi del piano, che invece, per essere efficace, dovrebbe essere anche azionabile in tempi relativamente rapidi). A risolvere la disputa sarebbe chiamato il Consiglio Europeo, massimo organo politico dell’Ue.

«C’è ancora da lavorare per arrivarea d un accordo sull’Mff 2021-27 e sul Recovery Plan, perché tra i capi di Stato e di governo dell’Ue le divergenze ancora ci sono. Stiamo parlando del Quadro finanziario pluriennale dei prossimi sette anni e di uno strumento innovativo come Next GenerationEu. Ci sono tanti aspetti tecnici da approfondire e delle divergenze che obiettivamente non siamo ancora riusciti a superare». Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rientrando in hotel dopo la fine della prima giornata di lavori del Consiglio Europeo, a Bruxelles.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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