Migranti: Lamorgese promette, quelli economici (in pratica tutti) non saranno regolarizzati
ROMA – «Garantiremo la tutela della salute pubblica delle nostre comunità locali, ma i migranti economici sappiano che non c’è alcuna possibilità di regolarizzazione per chi è giunto in Italia dopo l’8 marzo 2020». Lo dice il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in un’intervista al ‘Corriere della sera’. «In questo mese di luglio -sottolinea, in riferimento all’aumento degli sbarchi- ha influito la crisi economica senza precedenti che sta producendo un numero eccezionale di partenze dalla Tunisia di chi tentano di proseguire il viaggio in Europa. Ho detto al ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin al Viminale, che la crisi tunisina non può essere gestita da un solo Paese per tutta l’Europa. E ho ottenuto dalla commissaria all’Immigrazione della Ue, Johansson, l’impegno ad andare quanto prima insieme in Tunisia perché una crisi economica con effetti migratori così rilevanti, si risolve soprattutto sull’altra sponda del Mediterraneo».
Mi permetto di dubitare della possibilità che la promessa venga concretamente realizzata. Lamorgese ha senza dubbio le migliori intenzioni e cerca di risolvere un problema insolubile con questa maggioranza e con questa Europa. Troverà sempra la Bellanova, Il piddino o l’Italia Viva di turno che promuoveranno sanatorie, come quella in corso definita ipocritamente regolarizzazione, per acquisire benemerenze presso i possibili nuovi cittadini, visto che finora gli interessi nostri sono stati sacrificati sull’altare dell’accoglienza, con la benedizione del Vaticano.