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Fiorentina inguardabile: la Sampdoria vince (1-2). Ceccherini regala un rigore. Chiesa: palo al 95′. Pagelle

Chiesa, palo al 95′: ultima apparizione in viola? (Foto ANSA)

FIRENZE – L’ultimo, disperato guizzo, dopo i 5′ di recupero, è di Chiesa: che colpisce la base del palo. Su quel legno s’infrangono le speranze della Fiorentina di pareggiare una partita bruttissima (che si può paragonare a quella persa con il Sassuolo nel finale del campionato scorso) e, forse, si chiude anche la carriera in viola di Federico. E’ possibile che Commisso voglia incassare (fra i 50 e i 60 milioni) per poi tentare di rimediare alle lacune della squadra. Due soprattutto: un difensore per rimpiazzare l’inguardabile Ceccherini, capace di regalare alla Samp il rigore del vantaggio, per un fallo gratuito e inutile su Quagliarella. Che dal dischetto non ha sbagliato. Poi serve l’attaccante vero, da 15-20 gol. E’ vero che Vlahovic ha segnato, finalmente, il gol del momentaneo pareggio, ma è altrettanto vero che Kouamè si era mangiato un’occasione irripetibile dopo tre minuti di gioco, quando avrebbe avuto la possibilità di indirizzare la partita sul binario favorevole. E serve almeno un altro centrocampista. Nel finale, la Samp ha guadagnato la vittoria per un’ingenuità di Caceres, fin li almeno sufficiente, che ha regalato palla a Verre. Il quale, forse complice il vento, ha indovinato un pallonetto capace d’ingannare Dragowski e di consegnare i tre punti ai ragazzi di Ranieri. Onestamente, devo aggiungere: tre punti meritati per la Samp. Contro una Fiorentina pasticciona e incapace di fare gioco. Una Fiorentina che Ribery aveva sapientemente mascherato da squadra quasi decente nelle prime due parite. E piombata nella mediocrità assoluta senza le giocate dell’unico campione. Ora ci sono due giorni per fare mercato. E due settimene per rimettere insieme i cocci in vista della trasferta di Cesena per affrontare lo Spezia. Iachini sta mostrando i suoi limiti, ma la squadra, se non adeguatamente rinforzata, non è meglio del suo allenatore.

Castrovilli: prestazione insufficiente (Foto Violachannel)

ANTICOVID – Accolti dal cestino con la cena, welcomeback (ribollita, insalata di pollo, schiacciata con l’uva), medici e infermieri della sanità fiorentina, prendono posto, festosamente, nella tribuna centrale coperta, convenientemente distanziati. Iachini deve rinunciare ancora a Pezzella e anche Ribery. La fascia di capitano è sul braccio di Federico Chiesa: ultima partita in maglia viola? Le voci ci sono, le firme per il momento no. Ceccherini di nuovo al centro della difesa, e qualche brivido mi viene solo scrivendo la formazione. Davanti, insieme a Kouamè, gioca Vlahovic, bocciatissimo a San Siro. Il vecchio Claudio Ranieri schiera un inedito 4-5-1: ossia un pullman a tre quarti campo e Quagliarella a cercare il gol. Pronti via e, al 3′, tiro di Cgiesa ribattuto dalla difesa doriana. All’8′ medici e infermieri si entusiasmano per una bella fuga di Bonaventura a destra, traversone al centro per Kouamè, solissimo. Che non fa partire un tiro ma uno scarabocchio: fuori. Medici e infermieri restano allibiti. Come il cronista. Come fa un attaccante a sbagliare un gol così? Poco dopo Amrabat viene graziato per un fallo a metà campo su Candreva. Non basta: anche Castrovilli rischia, stavolta in area, intervenendo sempre su Candreva.

TRAVERSA – La Fiorentina si scuote: al 13′ Vlahovic controlla bene e tira. Audero risponde deviando in angolo. Si muove bene, la Fiorentina e Amrabat cuce, fra reparto e reparto. Però manca sempre la stoccata decisiva. Al 18′, Yoshida mette giù Kouamè al limite. Punizione di Biraghi che gira e lambisce il secondo palo a sinistra di Audero. La Samp replica con Ramirez, che sfiora la traversa. Lo imita Candreva al 26′, ma Dragowski è pronto. Che si ripete, poco dopo, su Damsgaard. Perde troppi palloni, la Fiorentina. E Chiesa, al 27′, si esibisce nel suo peggior repertorio, ciccando al volo un pallone, roba che non si vede nemmeno in terza categoria dilettanti. Federico riavvolgi il nastro, perchè se ti hanno visto quelli della Juve… Aggiungo che la partita, onestamente, non è il massimo che può esprimere il gioco del calcio. Erroracci a ripetizione nei passaggi, interventi da lotta libera, tiri improbabili. E’ vero che soffia un vento fastidioso da Fiesole, ma non troviamo alibi. Al 36′ rischia grosso la Fiorentina: Castrovilli svigola in area e colpisce la traversa. Della sua porta. Furioso batti e ribatti, finchè Dragowski non riesce a bloccare il pallone. La ripartenza viola sarebbe buona, ma Bonaventura, arrivato a distanza giusta da Audero gli scodella un pallone un innocuo fra le braccia. No, senza Ribery è una Fiorentina molto modesta.

RIGORE – Bonaventura cerca di rifarsi al 40′ con un traversone in area, teso e precisom, sul quale Castrovilli colpisce male di testa. Rovesciamento di fronte e rigore per la Samp. Protagonista? Manco a dirlo, Ceccherini che prende Quaglaiarella e lo trascina giù, in piena area. Ma come si fa? Iachini si rende conto di chi fa giocare al centro della difesa? Quagliarella ride e si aggiusta il pallone: tiro forte e praticamente centrale, che Dragowski non vede. Vantaggio regalato. Questo è masochismo allo stato puro. La Fiorentina riparte ma non ha fortuna: cross di Bonaventura, Chiesa al limite dell’area la rimette al centro, dove un difensore respinge, sul pallone si avventa ancora Bonaventura però con conclusione sbilenca. Ma come si fa? Primo tempo indecente, lasciatemelo dire. Davanti la Fiorentina non riesce a far breccia (se ripenso all’occasionissima mancata da Kouamè al 3’…) e dietro Ceccherini non si può guardare. A San Siro potrebbe avere avuto anche sfortuna con quell’autorete spaventosa, ma stasera quel fallo da rigore avrebbe meritato l’espulsione. Non da parte dell’arbitro, ma per scelta di Iachini. Commisso ha visto tutto: di deciderà a provvedere?

CANDREVA – In avvio di ripresa, La Fiorentina spinge. Al 2′ buonissima occasione per Chiesa che calcia bene,a Yoshida devia davanti proprio davanti ad Audero che se la sarebbe vista brutta. Fischi per Kouamè (4′) che si avvita su se stesso nel tentativo di evitare un fallo laterale. La Samp ne approfitta e si fa ericolosa in un paio d’occasioni. Ma dai, Iachini, come fai a farli giocare così? La Samp insiste: Candreva, al 9′, colpisce il palo alla sinistra di Dragowski. E si dispera. Dopo aver dato tanta fiducia (mal ripagata) a Kouamè, Iachini lo sostituisce con Cutrone al 13′. Il vento rinforza, la Fiorentina no. Nemmeno Cacereres è felice sotto porta: al 15′, di testa, manda oltre la traversa un invitantissimo traversone da calcio d’angolo. Riparte la Samp e Dragowski deve respingerecon i pugni una botta di Candreva. E’ il 20′ e la Fiorentina continua a non trovare il passo giusto. Castrovilli, sessanta secondi dopo, pennella un pallone per Vlahovic che, davanti alla porta, non la butta dentro. Roba da far cascare le braccia.

VERRE – Ranieri fa tre cambi: entrano Askilsen, Verre e Leris. Escono Candreva, Damsgaard e Ramirez. Ma è la Fiorentina, finalmente, che riesce a buttarla dentro: tira Milenkovic da trenta metri, Vlahovic + sulla traiettoria, in piena area, si aggiusta il pallone e batte Audero. Uno a uno. Se lo avesse sbagliato sarebbe stato da fucilare sul posto. Al 32′ la Samp fa gol: cross di Leris e Thorsby la butta dentro. Ma in mezzo, fra il cross e il gol, c’è stato un netto tocco con il braccio da parte di Tonelli. Si è visto a occhio nudo. Giacomelli però va al Var e annulla. Avrebbe anche dovuto estrarre il giallo. Che sarebbe diventato rosso perchè Tonelli era già stato ammonito. Iachini toglie Castrovilli per far posto a Duncan. E resta impietrito, Iachini, al 37′ quando Verre prova un improbabile pallonetto chr, forse con l’aiuto del vento, scavalca Dragowski e finisce dentro. La Samp festeggia e Beppe, ripeto, non sa da quale parte voltarsi. La Samp si chiude, la Fiorentina prova a a cercare il pari. Ma ora il pullman di Ranieri si materializza in tutto il suo spessore. Iachini è alla disperazione: toglie Amrabat e manda in campo Saponara. Perso per perso non sarebbe stato meglio rivedere Montiel, giovane con il muso lungo? I cinque minuti di recupero si perdono in un inutile assalto. L’ultimo guizzo, al 50′, è di Chiesa: che colpisce la base del primo palo, alla destra di Audero. Su quel palo, ennesimo colpo di sfortuna per la Fiorentina, si chiude la partita. E, chissà, anche la carriera in viola di Federico.

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Sandro Bennucci

Direttore del Firenze Post Scrivi al Direttore

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