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Firenze, bike sharing: maleducazione e incoscienza la fanno da padroni

FIRENZE – Da qualche tempo le bike in circolazione a Firenze sono state quasi soppiantate dai monopattini elettrici, la moda del momento sulla scia delle improvvide agevolazioni approvate dal governo e universalmente contestate. Ma i mezzi lasciati per la strada o sui marciapiedi da utenti incoscienti e maleducati possono provocare e provocano non solo disagi e fastidi per i pedoni e per gli utenti della strada, ma possono costituire talvolta un pericolo serio. Per non parlare di monopattini elettrici e bici che sfrecciano sui marciapiedi sfiorando i pedoni a richio di farli cadere, soprattutto le persone anziane.  L’esempio, illustrato inequivocabilmente dalle foto, è dato da una bike posteggiata nel bel mezzo del marciapiede del Viale Don Minzoni, in prossimità del semaforo, rimasta lì per molti giorni senza che nessuno la spostasse.

Alla bici si sono aggiunti motocicli e un’altra bike, parcheggiati sullo stesso marciapiedi, accosti o quasi agli stabili, che però, nell’insieme, ostruivano quasi completamente il passaggio.

 

 

Un non vedente, sopraggiunto, è stato avvertito in tempo da un passante che responsabilmente ha evitato l’urto con i mezzi posti in modo che, soprattutto per la bike, oserei definire delinquenziale. Ma l’impunità garantita sostanzialmente a questi personaggi e la mancanza di controlli favoriscono il menefreghismo generale. E gli addetti alla sosta, ingaggiati dal comune con il contributo della Regione, si vedono soprattutto quando elevano sanzioni alle auto parcheggiate regolarmente nelle strisce, ma che magari hanno terminato da 5 o 6 minuti il tempo stabilito. Tutto per far cassa, non per garantire la legalità.

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