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Festival di Sanremo 2021: Ermal Metal primo in classifica. Emozione con Laura Pausini. Ma la regina è Elodie

L’esibizione di Elodie
ANSA/ETTORE FERRARI

SANREMO – C’è Ermal Meta in testa alla classifica provvisoria di Sanremo. Una classifica stilata dalla giuria demoscopica, comunicata a ora tarda, le 1,35 di oggi 4 marzo. Una classifica, dunque, che solo i nottambuli hanno potuto conoscere dalla voce, ancora entusiasta nonostante tutto, di Amadeus e Fiorello. Ermal Meta guida il gruppone dei 26 Big in gara al Festival. A seguire Annalisa, Irama, Malika Ayane, Noemi, Fasma, Francesca Michielin-Fedez, Lo Stato Sociale, Willie Peyote, Francesco Renga, Arisa, Gaia, Fulminacci, La Rappresentante di lista, Maneskin, Max Gazze’, Colapesce-Di Martino, Coma_Cose, Extraliscio con Davide Toffolo, Madame, Gio Evan, Orietta Berti, Random, Bugo, Ghemon, Aiello. Ma la serata ha offerto molte sensazioni diverse: emozione con Laura Pausini. Quindi omaggio a Ennio Morricone con i ragazzi del Volo. E poi lei, la scoppiettante Elodie: fisico statuario e voce che t’inchioda.

Fiorello. Alla seconda serata, Fiorello si presenta con una giacca con ali di piume nere stile Achille Lauro. Parte dall’esterno del teatro per entrare in una platea affollata di palloncini colorati ad occupare le poltrone in platea all’Ariston di Sanremo. «Questa è la platea che piace a me. Mi rivolgo ai grandi: bisogna organizzare quanto prima una campagna vaccinale di quelle potenti, vogliamo vaccinarci tutti affinché questo incubo finisca».

l pretesto per l’appello di Fiorello dal palco dell’Ariston sono i giovani, che seguono numerosi il festival di Sanremo: «Molti di loro torneranno in Dad – dice lo showman – e so che non è facile, ma dobbiamo resistere, questi bei momenti della vostra età in qualche modo vi verranno restituiti e questo sarà solo un ricordo». Entrato in scena con un costume decorato da enormi piume nere («E’ lo zainetto di Achille Lauro quando andava all’asilo»), Fiorello ricorda che Amadeus è lo swiffer delle polemiche, è l’unico a suscitarne una anche se si fa il segno della croce. «Con me invece se l’è presa il Pd per la battuta su Zingaretti e la D’Urso? Ma che vi ha fatto la D’Urso?». Draghi, invece, citato da Fiorello in una delle sue incursioni della prima serata, «ha mandato un messaggio: grazie, mi avete fatto abbassare lo spread, il mio gruppo preferito sono i Bundesbank», dice Fiore.

Davide Shorty con il brano Regina e Wrongonyou con Lezioni di volo sono le ultime due Nuove Proposte a passare direttamente alla serata finale di venerdì. Sono stati eliminati i Dellai con Iosonoluca e Greta Zuccoli con Ogni cosa sa di te. A decidere il risultato è stata la combinazione di televoto (34%), giuria Demoscopica (33%), Sala Stampa (33%).

Poi parte la gara dei Big: Orietta Berti, Bugo, Gaia, Lo Stato Sociale, Irama, Ermal Meta, Malika Ayane, Extraliscio, La rappresentante di lista, Random, Fulminacci, Willie Peyote, Gio Evan. Ed è arrivato il via libera da parte delle case discografiche alla proposta di Amadeus di modificare il regolamento e permettere a Irama, costretto alla quarantena per casi di covid nel suo staff, di rimanere in gara con il video delle performance alle prove.

La signora della serata è Elodie, la fisicità statuaria esaltata dal vestito di strass rossi dal profondo spacco laterale. Si concede un fuori programma perdendo un orecchino («Sono un po’ buffa»), poi si scatena con il nuovo corpo di ballo (una danzatrice era risultata positiva) e canta.

Laura Pausini a Sanremo
ANSA/ETTORE FERRARI

Emozionata, la voce rotta e le lacrime trattenute a fatica, la salivazione azzerata e l’immancabile «lingua a cammello tipica di quando sono a Sanremo». Laura Pausini, fresca vincitrice del Golden Globe con Io sì (Seen) per la canzone originale 2020 brano portante del film Netflix La vita davanti a sé di Eduardo Ponti con Sophia Loren, arriva a Sanremo per festeggiare il nuovo riconoscimento internazionale. Non ci si abitua mai ed è strano pensare di aver vinto un Golden Globe con una canzone tutta cantata in italiana, dice la popstar prima di intonare proprio Io sì, sul palco che la vide debuttare nel 1993 tra i Giovani. Laura Pausini, completo nero con cappa glitter argento, si è poi regalata un’improvvisazione con Amadeus e Fiorello sulle note di Rhythm of the Night e fa ballare anche l’orchestra.

Dopo l’emozione di Laura Pausini, il Festival di Sanremo spicca il volo sulle note di Ennio Morricone. L’omaggio al maestro è affidato al trombettista Nello Salza, che suona il tema de Il buono, il brutto e il cattivo, al figlio Andrea Morricone che dirige l’orchestra in Metti una sera a cena, alle voci del Volo, in un’anteprima del concerto evento, in programma a giugno, Il Volo tribute to Ennio Morricone. Sono contento che siate qua, anche se in un momento moto difficile – dice Amadeus, stringendosi idealmente a Ignazio Boschetto che ha appena perso il papà – in una serata dedicata alla grande musica italiana nel mondo.

A me piace guardare i cantieri con le mani dietro la schiena… Perché anche a scavare gli scavi serve usare il sistema giusto, mica sempre si nasce già bravi, mica sempre chi scava ci ha gusto… Sai la vita, la vita a vent’anni è una giostra di luci accese, ma poi vedi anche dopo i sessanta ti regala sorprese. Fiorello fa la parodia di Vasco Rossi regalandosi un ‘inedito’ scritto dal rocker per lui, che si chiude sulle immagini di un’autobetoniera al lavoro in un cantiere. Titolo, ‘Gli scavi sopra’.

Chi mi ridarà la vita che ho perso in questi anni? Nessuno, non si può tornare indietro, ma si può rimediare, non si possono perdere altre gare senza avere colpe. La mia bimba mi vedrà in gara per qualificarmi, e poi alle Olimpiadi perché ho tanta determinazione a chiudere questo cerchio: ho vinto in tribunale, ma sono uno sportivo e vinco sul campo da gara: sul palco dell’Ariston Alex Schwazer racconta la sua determinazione a essere di nuovo giudicato dalla giustizia sportiva alla luce dei nuovi fatti, dopo che il gip di Bolzano, a pochi mesi dai Giochi di Tokyo, ha archiviato le accuse penali per doping a suo carico, sostenendo che le imputazioni del 2016 si basavano su provette manipolate. Una riabilitazione che non cancella però la squalifica fino al 2024. Dopo quattro anni e mezzo ho trovato un giudice coraggioso che voleva andare fino in fondo, voleva vederci chiaro e questa, nella sfortuna, è stata mia fortuna, spiega il marciatore altoatesino, ancora colpevole per la giustizia sportiva internazionale. A sostenerlo, in questi anni di battaglia, è stata la famiglia: Ho una bimba di 4 anni, un bimbo che sta per compiere cinque mesi. La famiglia mi ha aiutato a dare il giusto peso alle cose, in mezzo a tanta amarezza.

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Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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