Fiorentina: Prandelli si è dimesso. Addio amaro. Torna Beppe Iachini
FIRENZE – Colpo di scena alla Fiorentina: Cesare Prandelli si è dimesso da allenatore. Dopo la dichiarazione di stanchezza fatta dopo la partita di Benevento e anche dopo la rinuncia alla conferenza stampa del post Fiorentina-Milan, si era capito che per l’ex ct della Nazionale, tornato sulla panchina viola lo scorso novembre al posto di Beppe Iachini, si fosse rotto qualcosa. Proprio Iachini, ora, tornerà alla guida della Fiorentina.
VLAHOVIC – La Fiorentina, sconfitta nell’ultimo turno dal Milan al Franchi per 3-2, è quintultima in classifica con 29 punti alla pari con Spezia e Benevento. Ma non sembra che Prandelli si sia dimesso per il timore di retroicedere. Il problema, secondo quanto emerge, sarebbero dissapori nello spogliatoio e in particolare con alcuni giocatori che non avrebbero gradito di accomodarsi in panchina. A caldo, mi sento comunque di scrivere che Prandelli non ha fatto assolutamente male nel suo ritorno alla guida della squadra. Anzi, con molta pazienza è riuscito a ricostruire una formazione alla deriva e devastata da scelte di mercato del tutto sbagliate. A Prandelli va poi il merito di aver fatto crescere in maniera esponenziale Dusan Vlahovic. Prandelli, come leggerete più sotto, si è dimesso perchè, evidentemente, c’erano cose che non gli piacevano più nello spogliatoio e, probabilmente, nella società. Basta mettere la lente d’ingrandimento alle sue parole per scoprire il disagio di una persona perbene, di un bravo uomo di sport, deluso da un ambiente che sente pèiù suo. Bentornato a Beppe Iachini, che certo non avrà vita facile. E non solo nella corsa alla salvezza.
COMMISSO – L’ufficialità delle dimissioni di Prandelli arriva con un comunicato della Fiorentina poco prima delle 15 di oggi, 23 marzo. «Il Presidente Commisso, la Dirigenza, la Squadra e tutto il Popolo viola – si legge nella stessa nota ufficiale della Fioerentina – ringraziano Cesare Prandelli, augurandogli di ritrovare al più presto la serenità e le energie necessarie per ottenere le migliori fortune per il suo futuro umano e professionale».
PRANDELLI – Quindi la spiegazione delle dimissioni da parte dello stesso Prandelli. «È la seconda volta che lascio la Fiorentina. La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione. La mia decisione è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina». Così in una lettera aperta pubblicata sul sito viola Cesare Prandelli spiega i motivi del suo addio. «In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono – scrive -. Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti».
FIRENZE – «Nella vita di ciascuno, oltre che alle cose belle, si accumulano scorie, veleni che talvolta ti presentano il conto tutto assieme – continua ancora Prandelli -. In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono. Ho intrapreso questa nuova esperienza con gioia e amore, trascinato anche dall’entusiasmo della nuova proprietà. Ed è probabilmente il troppo amore per Firenze, per la città, per il ricordo dei bei momenti di sport che ho vissuto, che sono stato cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava, qualcosa non era esattamente al suo posto dentro di me».
Prandelli ha poi aggiunto che: «Chi va in campo a questo livello, ha senza dubbio un talento specifico, chi ha talento è sensibile e mai vorrei che il mio disagio fosse percepito e condizionasse le prestazioni della squadra. In questi mesi è cresciuta dentro di me un’ombra che ha cambiato anche il mio modo di vedere le cose. Sono venuto qui per dare il 100%, ma appena ho avuto la sensazione che questo non fosse più possibile, per il bene di tutti ho deciso questo mio passo indietro. Quindi, si legge ancora, “ringrazio Rocco Commisso e tutta la sua meravigliosa famiglia, Joe Barone e Daniele Pradè, sempre vicini a me e alla squadra, ma soprattutto ringrazio Firenze che so che sarà capace di capire. Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne. Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sicuramente sarò cambiato io e il mondo va più veloce di quanto pensassi. Per questo credo che adesso sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono».