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Firenze: in streaming l’Orchestra della Toscana (ORT) diretta da Jader Bignamini

Jader Bignamini e Marco Ortolani con l’ORT (©Marco Borrelli)

FIRENZE – Giovedì 8 aprile alle 21 Jader Bignamini dirige per la prima volta l’Orchestra della Toscana (ORT); solista il primo clarinetto Marco Ortolani; il concerto è in streaming gratuito sui canali Youtube e Facebook dell’orchestra. In programma la prima assoluta «Light Cloud, Dark Cloud» di Terranova, il «Concerto per clarinetto» di Copland e la «Sinfonia Scozzese» di Mendelssohn.

Nel terzo concerto di Musica Divina, fra Luce e Oscurità, irrompe il contemporaneo col brano d’apertura commissionato dalla Fondazione ORT nel 2019 a Daniela Terranova Light Cloud, Dark Cloud (d’après Rothko) per clarinetto e orchestra. Il brano, in prima esecuzione assoluta, prende il nome dal quadro di Mark Rothko (1957), in cui il pittore espressionista statunitense contempla uno spazio-colore che interroga profondità inesplorate e silenziose. Una tela in cui l’esperienza di fruizione dell’opera è creata dal singolo osservatore che vi si pone di fronte. Questo tipo di esperienza personale e intima è stata ripresa da Terranova nella creazione di sensazioni sonore: una partitura che richiede un ascolto ipnotico. Come Rothko pone al centro di ogni emozione il colore, Terranova pone al centro di ogni drammaticità sonora il timbro. Quello del primo clarinetto di Marco Ortolani, dedicatario del brano.

Il primo clarinetto dell’ORT è solista anche nel Concerto per clarinetto e archi (1948) di Aaron Copland. Commissionato dal maestro del jazz Benny Goodman, il brano è imbevuto di sapori e ritmi jazzistici, forte però anche dell’influenza di temi popolari latini, con rimandi al folklore del Brasile, dove Copland si trovava nel periodo di stesura del Concerto. In chiusura la Sinfonia Scozzese di Mendelssohn, noto brano che traduce in musica le atmosfere della Scozia, assaporate dall’autore durante un viaggio di vacanza nel 1829 in compagnia dello scrittore Carl Klingemann. La sinfonia, che ebbe una lunga gestazione (fu completata solo nel 1842), è strutturata in quattro movimenti senza soluzione di continuità.

Bignamini, classe ’76, cremonese, è oggi un direttore di fama internazionale che viaggia dal Metropolitan di New York al Bolshoj di Mosca. Dal 2020 è direttore Musicale della Detroit Symphony Orchestra e ricopre anche il ruolo di Direttore in Residence all’Orchestra La Verdi di Milano, in cui entra a far parte dell’organico nel 1998 scelto da Riccardo Chailly.

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