Firenze: stazione foster e tunnel tav, parlano gli ingegneri
FIRENZE – Gli ingegneri dicono la loro sulla vexata quaestio della stazione Foster e dei lavori per il sottoattraversamento di Firenze:
«E’ stato deciso qualche mese fa di riattivare i cantieri del sottoattraversamento AV di Firenze e nuova stazione Foster, attraverso una Società di scopo di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana, appositamente costituita. Tuttavia, per quanto risulta, i lavori non sono ripresi a pieno e non si hanno notizie certe né sui tempi né sulla sistemazione definitiva del plesso». Così Giancarlo Fianchisti, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze, che lancia un appello per il riavvio dell’opera. «L’intervento, che consentirà anche di ottimizzare e sviluppare il traffico ferroviario regionale e metropolitano, è stato approvato in conferenza dei Servizi nel 1999. Purtroppo la realizzazione, avviata nel 2006, ha subìto una lunga serie di rallentamenti dovuti a molteplici soggetti, amministrazioni e interventi della magistratura. A causa, almeno in parte, di questi fermi sono fallite molte imprese fra cui, recentemente, la terza impresa italiana di costruzioni “Condotte d’Acqua». Per la vasta casistica di rallentamenti e l’inchiesta della magistratura, che non ha peraltro portato a nessuna chiamata in giudizio, oltre 500 lavoratori operanti in cantiere e quelli dell’indotto hanno perso il lavoro.
«Pur dando per scontata la correttezza di tutte le azioni che hanno generato i ritardi – commenta anche Fiorenzo Martini, presidente della Commissione Trasporti dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze – si rilevano danni enormi per gli interessi della collettività – . In questi anni sono già state sostenute ingenti spese che risulteranno improduttive fino al completamento degli interventi. E nell’attesa di una ripresa, continuano ad accumularsi oneri per costose attrezzature inutilizzate, cantieri, sorveglianze, che purtroppo vanno a sommarsi a quelli già sostenuti. Inoltre le ampie aree (Campo di Marte, Macelli, etc) da tempo utilizzate come cantiere (sia per la Foster che per l’AV) costituiscono fette pregiate nell’ambito urbano che non trovano le possibili valorizzazioni e l’indeterminatezza sui tempi e sulle soluzioni del nodo contribuiscono a rinviare le progettualità per il miglior impiego delle stesse aree. I ritardi e le incertezze sull’attivazione della Foster – prosegue Martini – rendono assai difficile la definizione della rete del TPL e di tutta la mobilità in superficie. La stazione AV risulta infatti un nodo prioritario per la mobilità metropolitana e regionale, essenziale per la definizione di una rete complessiva e integrata dei servizi per la mobilità».
«Pur rendendoci conto – aggiunge Fianchisti – che gran parte delle difficoltà scaturiscono dalla burocrazia nel nostro Paese, è auspicabile che la Regione e il Comune di Firenze riescano ad attivare la ripresa in pieno dei lavori. Specialmente in un periodo nel quale si parla di rilanciare l’economia del Paese e di realizzare presto grandi opere infrastrutturali, questi interventi, assai importanti per lo sviluppo oltre che per la mobilità a Firenze e in Toscana, dovrebbero essere avviati e completati velocemente. Proprio sugli investimenti occorre infine una riflessione. Si parla di nuovi interventi, anche ferroviari, grazie al Recovery Fund. Sarebbe utile almeno conoscere cosa ci possiamo aspettare nei prossimi 5 anni, periodo nel quale i finanziamenti europei possono essere erogati, e ancora meglio sarebbe poter contribuire con una serena ma qualificata valutazione sugli interventi in progetto».