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Santo Spirito: Nardella insiste, cordonature, paletti e fioriere restano. Ma vorrebbe ritirare ordinanze

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella
ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI

FIRENZE – Da La Repubblica traiamo le conclusioni di Nardella sul tema della cordonatura di Santo Spirito dopo le polemiche suscitate dalla notte brava dei centri sociali. Dopo profonda riflessione il sindaco avrebbe deciso d’insistere con la cordonatura, ingentilita dalle piante a corona del sagrato, vedremo gli effetti di questa ulteriore decisione.

La soluzione dei paletti e del cordone in piazza Santo Spirito è temporanea e provvisoria, ma per il momento rimarrà, e chi ha divelto i paletti e le basi dovrà risponderne, ha annunciato Nardella, spiegando anche che al posto dei paletti divelti saranno  posizionati grandi vasi con delle piante. Nardella ha inoltre ribadito l’intenzione di promuovere un concorso di idee per proteggere il sagrato di Santo Spirito, la solita soluzione geniale delle sinistre per questo genere di problemi.

Secondo il sindaco ci si deve chiedere perché siamo arrivati fin qui, perché ci sono casi ripetuti di vandalismo non solo in Santo Spirito ma in tanti altri luoghi della città, perché i fiorentini vivono in tante altre zone di Firenze: e annuncia di volersi comunque impegnare per prevenire questi atti.

Se ci saranno le condizioni il sindaco è disposto anche a superare alcuni provvedimenti, le ordinanze, che sono nati durante l’emergenza del covid, dai problemi connessi alla pandemia. Il tema è generale, in sostanza, e non riguarda solo Santo Spirito o le aree del centro pressate dalla movida (anche ‘molesta’). Nardella ha poi spiegato: le misure prese sia sui tavolini, quelle sulle restrizioni, come il divieto di stazionamento in alcune piazze o aree calde di notte, potranno essere riviste nel corso delle prossime settimane attraverso un confronto aperto e civile con il prefetto, il questore, ma anche con i cittadini e gli operatori. Perché da questi problemi o ne usciamo tutti insieme o non ne usciamo. Ma retrocedendo in tema di provvedimenti di dissuasione e contenimento si corre il rischio di fare soltanto il gioco dei devastatori e disturbatori dei centri sociali e della malamovida.

Quanto alla ‘malamovida’, aggiunge: siamo arrivati nostro malgrado a firmare ordinanze, a prevedere limitazioni per l’accesso, perché abbiamo assistito per mesi a casi di inciviltà, degrado, violenza e mancanza totale di rispetto verso luoghi che hanno anche un rapporto con la sacralità. Ai quali dovrà aggiungere anche San Lorenzo, caro sindaco, una Piazza ignorata troppo spesso dal Comune.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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