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Festa di San Giovanni: Betori, sia per Firenze l’inizio della rinascita

FIRENZE – «Firenze giorno di gioia oggi per la nostra città, nel segno della nascita del suo patrono, che mi piace legare a quella seconda nascita che è stato il ritrovamento del piccolo Nicola tra i monti di Palazzuolo sul Senio». Celebrando la festa di san Giovanni Battista nella Cattedrale di Firenze, il cardinale arcivescovo Giuseppe Betori ha voluto ricordare il bambino che, dopo essersi allontanato da casa, è stato ritrovato illeso e in perfetta salute dopo due notti nel bosco.

«Ci sentiamo partecipi-ha sottolineato l’arcivescovo della gioia della sua famiglia e di tutta la comunità di Palazzuolo, che nella prova ha mostrato spirito di coesione e concreta dedizione».

Parlando di questo tempo di rinascita e della necessità, anche per una città come Firenze, di rinverdire le sue radici più autentiche, Betori ha ricordato l’appuntamento che, dopo l’incontro di Bari del 2020, si svolgerà proprio a Firenze nel 2022. «Siamo felici di accogliere nei primi mesi del prossimo anno l’incontro di vescovi e di sindaci delle città del Mediterraneo frontiera di pace».

Il cardinale ha citato le parole del venerabile Giorgio La Pira, il sindaco santo che negli anni Cinquanta e Sessanta organizzò a Firenze importanti conferenze di pace, ma anche quelle di Paolo VI e di Giovanni Paolo II, che affidavano a Firenze una missione esigente, quella di irradiare lo spirito nel mondo. Betori ha quindi ricordato la presidente Ue, Ursula von der Leyen, che «per parlare del futuro dell’Europa ha collegato tra loro Firenze, il Rinascimento e l’/ Care di don Lorenzo Milani».

L’arcivescovo, citando il racconto di uno degli ex allievi di Barbiana, ha ricordato che «il cartello con quella scritta, I Care, non stava appeso sui muri della scuola, ma sulla porta dietro la quale c’era la camera del priore, a dire cioè che il primo a farsi carico degli altri era don Milani stesso verso i suoi ragazzi».

La liturgia è stata anche l’occasione per la benedizione di una preziosa reliquia di san Giovanni ritrovata dopo secoli grazie al lavoro di ricerca del diacono Alessandro Bicchi all’interno di un reliquiario del XVI secolo. La reliquia, esposta ai fedeli in occasione della Festa del santo, rimarrà poi conservata in Cattedrale. Si tratta di un osso del collo del Battista che apparteneva all’imperatore bizantino Giovanni VI Cantacuzeno e che poi passò nelle disponibilità del nobile fiorentino Antonio di Pietro Torrigiani. Il restauro del reliquiario affidato all’Opificio delle Pietre Dure è stata l’occasione per studiare la reliquia su cui sono presenti le iniziali del santo.

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