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Gkn, incontro col viceministro Todde: tavolo sospeso, ma esiste uno spiraglio. Giudizio negativo dei sindacati, azienda non retrocede

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FIRENZE – Non va avanti la trattativa per evitare i licenziamenti alla Gkn di Campi Bisensio, anche il secondo tavolo organizzato in prefettura a Firenze e presieduto dalla viceministra Todde ha avuto esito interlocutorio, si rinvia ad altra data. «Tavolo sospeso. Abbiamo chiesto all’azienda un percorso che prevede 13 settimane di Cig, che non hanno un costo per l’azienda e ci permettono di bloccare la procedura di licenziamento. L’azien da ha dato disponibilità a valutare un possibile percorso di interlocuzione». Lo ha detto la viceministra del Mise, Alessandra Todde, incontrando i giornalisti dopo la conclusione del tavolo per la vertenza della Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) che si è tenuto oggi pomeriggio nella Prefettura di Firenze. Todde ha sottolineato che la Gkn ha preso complessivamente più di 3 milioni di euro di contributi pubblici negli ultimi anni, in massima parte per lo stabilimento di Brunico e non può permettersi di utilizzare uno stabilimento come un prodotto finanziario.
Secondo la viceministra, però, l’aver sospeso il tavolo senza la chiusura netta della volta scorsa è importante, ma non dobbiamo illudere nessuno. Tutte le istituzioni a tutti i livelli hanno risposto allo stesso modo insieme alle parti sociali. La sospensione è un elemento di riflessione rispetto alla potenzialità dell’azione.
Todde ha poi aggiunto che stiamo continuando a lavorare perché situazioni così non si ripresentino e stiamo lavorando, anche a livello normativo: è giusto ristrutturare le aziende ma attraverso un percorso ordinato che non tolleri le speculazioni. Da quanto si apprende, la viceministra, concludendo i lavori del tavolo, ha fatto
sapere che chiederà ad Invitalia di mettersi a disposizione per la ricerca di un advisor.

I sindacati, come loro abitudine, hanno però sparato le loro valutazioni, negative.

«Una legge contro le delocalizzazioni selvagge serve subito, ma alle parole seguano i fatti. I lavoratori non possono più aspettare. Ed è chiaro che una norma in questo senso dovrà valere anche per le vertenze in corso, tra tutte quella Gkn». Queste le parole di Vincenzo Renda, Confederazione regionale UIL Toscana, e Leonardo Mugnaini, Coordinatore UIL Firenze a seguito dell’incontro che si è tenuto in Prefettura a Firenze per discutere del futuro dello stabilimento di Campi Bisenzio.

«E’ avvilente e umiliante come dai vertici aziendali non ci sia nessun ripensamento: si va avanti con i licenziamenti senza alcuna logica industriale e di sviluppo del territorio, ma solo quella del profitto – dicono Renda e Mugnaini -. Facciamo nostra e rilanciamo la proposta rilanciata dalla Uilm Nazionale: chiediamo che il Ministero dello Sviluppo economico si attivi con Stellantis, primo cliente della Gkn, per aprire un ragionamento di settore di più ampio respiro. E’ tuttavia evidente come serva una riflessione profonda che riguarda tutto l’automotive in Italia. Senza un ripensamento complessivo ci troveremo presto di fronte a tante realtà industriali, oggi fondamentali per alcuni territori, che rischieranno di trovarsi in estrema difficoltà».

«Sul finire dell’incontro la viceministro Alessandra Todde ha fatto una proposta ai vertici aziendali: ritirare la procedura di licenziamento e quindi riaprire la discussione in modo più disteso magari affrontando anche il tema degli ammortizzatori sociali – concludono Renda e Mugnaini -. Ci auguriamo che da parte dell’azienda ci sia almeno la disponibilità a venire incontro a queste richieste, che sono il minimo sindacale per sedersi a un tavolo e discutere del futuro dello stabilimento di Campi Bisenzio».

Arriva anche il commento di Giani: «Condividiamo la proposta della viceministra Todde di aprire un percorso più responsabile ovvero di una possibile cassa integrazione covid di 13 settimane in cui ci sia modo di interloquire con chi ha manifestato interesse per una eventuale reindustrializzazione. Su questo l’azienda si è impegnata a fare una valutazione e dare risposta al tavolo istituzionale che viene tenuto aperto. Come ho avuto modo di esprimere anche oggi – ha proseguito Giani – ci sono in ballo i destini di oltre 500 lavoratori più le loro famiglie, perché ai 422 dipendenti della Gkn vanno aggiunti quelli dell’indotto che hanno la stessa dignità. Torno a ribadire che non possiamo accettare che un’azienda che ha commesse per l’80% dalla Fiat Stellantis e alta capacità tecnologica possa chiudere da un giorno all’altro lasciando una ferita di questa portata.
Ringrazio il Governo, in particolare la viceministra Alessandra Todde per l’impegno e l’attenzione che hanno avuto finora sulla vicenda, e anche i lavoratori e i rappresentanti sindacali per la sobrietà con cui si sono sempre posti in questi giorni difficilissimi. A dimostrazione che a Firenze non si scherza, ma ci si muove sempre nel pieno rispetto delle regole e nella profonda unità tra le esigenze dei lavoratori e gli intendimenti delle istituzioni».

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