Afghanistan, ritiro truppe: Renzi riconosce e critica errore Biden e discute posizione Gino Strada
ROMA – Con molta onestà Matteo Renzi riconosce e critica l’errore storico dell’amico Joe Biden che, col ritiro delle truppe americane, ha lasciato l’Afghanistan in balia dei talebani.
«Un errore storico. Rispetto ma non condivido la posizione di Biden, in linea con Trump che per primo voleva l’accordo coi talebani. Con loro è impossibile. Un secolo fa Churchill definì i membri della tribù Talib feroci come le tigri ma meno puliti; altrettanto pericolosi ma meno aggraziati. Non è cambiato molto. Piango pensando alle donne di Kabul che saranno private di ogni diritto. Come può il mondo libero tollerare una sconfitta di tali proporzioni? Gino Strada con Emergency – sottolinea Renzi – ha curato milioni di persone. Quando si parla di lui bisogna sempre dire ‘Grazie’. Le sue idee politiche invece possono essere discusse. A me è capitato di farlo faccia a faccia. E quando mi diceva che non esiste guerra giusta pensavo ai partigiani e alla guerra contro il nazismo. La mia generazione ha conosciuto la vergogna di Srebrenica e del Ruanda. A differenza di Gino penso ci siano casi in cui l’intervento armato è necessario».
«Talora le guerre sono inevitabili, ma la politica – rileva Renzi – può prevenirle. L’Italia, che ha salvato tante vite in quella Herat ora in mano ai Talebani, ha un’occasione. Tra due mesi Roma ospita il G20 con la presidenza autorevole di Draghi. Accanto alla pandemia, all’ambiente e alla ripresa economica bisogna riaprire il dossier ‘terrorismo internazionale’. Il rischio è che da Kabul a Maputo gli estremisti rialzino la testa. Serve una coalizione internazionale che faccia tesoro degli errori di questi anni ma non lasci terreno ai tagliagole».