Torino: distrutto da ignoti monumento ai caduti di Nassiriya. Reazioni politiche
TORINO – Distrutto da ignoti nella notte il monumento ai Caduti di Nassiriya che si trova in corso IV Novembre. Sulla
vicenda indagano le forze dell’ordine. «Il pensiero mio e della città torna alle famiglie delle vittime».E’ il messaggio pubblicato su twitter dalla sindaca Chiara Appendino.
Queste ferite alla memoria sono inferte a tutti i noi, a chi crede nel nostro Paese e al suo ruolo nel mondo. Un grande dolore . Così, su Facebook, il candidato sindaco di Torino del centrosinistra Stefano Lo Russo.
Colpire un simbolo come il monumento ai caduti di Nassiriya proprio in questi giorni di dramma afgano è un affronto a Torino, all’Italia e alla nostra memoria. Così, su Facebook, il candidato sindaco del centrodestra e di Torino Bellissima, Paolo Damilano, dopo il danneggiamento del memoriale alle vittime dell’attentato.
«Danneggiato nella notte a Torino il monumento dedicato alla memoria dei caduti di Nassiriya. È uno schiaffo ai nostri soldati che si sono sacrificati per difendere la democrazia e la libertà. Si faccia tutto il possibile per ripristinarlo e per individuare eventuali responsabili di questo gesto vergognoso. Difendiamo i nostri simboli e la nostra storia da chi usa metodi degni dei talebani’». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
«E’ una vergogna! Danneggiato nella notte a Torino il monumento dedicato alla memoria dei caduti di Nassiriya. È
un’offesa ai nostri soldati che sono caduti per difendere la democrazia e la libertà. Si deve fare tutto il possibile per
ripristinarlo e per individuare i responsabili». Lo scrive su Twitter Antonio Tajani, Coordinatore nazionale di Forza Italia.
Nessun segnale ancora da parte di Draghi e Mattarella, il sabato gli uffici dormono i sogni del giusto.
Non voglio anticipare i risultati dell’indagine che stanno svolgendo le forze dell’ordine, ricordo solo che negli anni 2008 – 2010, quando ero prefetto di Torino, avvennero danneggiamenti, meno gravi, ai danni dello stesso monumento da parte dei centri sociali torinesi.