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Massa: donata ad Algeri la statua di marmo in ricordo di Alì Piccinin, il bambino rapito che divenne pascià

Statua Ali Piccinin Ufs Fondazione Marmo Onlus

Firenze –Da Massa ad Algeri nel segno dell’arte, sulle orme di Alì Piccinin. In ricordo del bambino di Mirteto di Massa rapito dai corsari barbareschi sul finire del 1500, condotto ad Algeri e diventato Pascià nel 1645, gli studenti del liceo artistico Felice Palma, grazie al contributo della Fondazione Marmo Onlus, hanno realizzato una statua in marmo, che sarà donata alla città di Algeri per essere collocata nel palazzo dei Rais (lo stesso dove era cresciuto Ali) nell’area antistante la Moschea di Alì Piccinin, in occasione della celebrazione dei 400 anni dalla sua costruzione il prossimo 4 marzo.

L’opera è stata svelata oggi nel laboratorio d’arte Mosti Art Scuplture di Massa, alla presenza di Abdelkrim Touahria, ambasciatore di Algeria in Italia, Nassima Hocine, console generale di Algeria a Milano, Bernarda Franchi, presidente della Fondazione Marmo Onlus, Gabriele Mascardi, segretario generale di Confartigianato Massa Carrara, il rappresentante dell’Ufficio scolastico territoriale Enzo Genovese, lo scrittore Riccardo Nicolai, autore delle ricerche sulla storia di Alì Piccinin e ideatore del progetto, e gli studenti del liceo Palma.

La Fondazione Marmo Onlus ha sostenuto i costi per lo svolgimento del percorso di competenze trasversali e orientamento (Pcto), per la sbozzatura a robot e la realizzazione della scultura.

L’anno scorso gli studenti degli ultimi anni dell’indirizzo arti figurative del liceo hanno realizzato circa 45 bozzetti in argilla e plastilina, prendendo spunto dalla lettura del romanzo Alì Piccinin. Un mortegiano Pascià di Algeridi Nicolai, dalla visione dell’omonima pièce di teatro, dalle passeggiate letterarie sui luoghi che hanno dato i natali ad Alì (Mirteto, Borgo del Ponte, Massa). I bozzetti sono stati esposti la scorsa estate al Palazzo Ducale di Massa, una giuria di esperti ha selezionato il vincitore: quello ideato da Giulia Vatteroniè stato utilizzato come modello per la realizzazione della statua in marmo, alta tre metri, a cui i ragazzi hanno lavorato a turno, presso il laboratorio di Alessandro Mosti.

“Gli studenti hanno avuto modo di sperimentare in prima persona come nasce un’opera, dalla documentazione ai disegni, dai bozzetti all’organizzazione di una mostra, fino alla realizzazione della scultura, imparando a conoscere nuove tecniche scultoree anche con l’utilizzo di robot” ha spiegatoPaolo Della Pina, professore del liceo Palmache ha seguito gli studenti nel progetto.

“Teniamo molto a questo progetto perchè unisce due nostre priorità: la formazione delle giovani generazioni, attraverso l’acquisizione e lo sviluppo delle competenze, e la valorizzazione dell’identità del nostro territorio, in una prospettiva internazionale” ha commentatoBernarda Franchi, presidente della Fondazione Marmo. L’ambasciatoreAbdelkrim Touahri ha ringraziato la Fondazione Marmo per aver reso possibile la realizzazione dell’opera.

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