Commisso: «I pagliacci sono altri. E’ inaccettabilde il silenzio delle istituzioni». Palazzo Vecchio: «Non ce l’ha con noi»
FIRENZE – E’ irritato, Rocco Commisso, per lo striscione che lo ritrae nelle vesti di pagliaccio appeso sul Ponte Vecchio. Attacca: «Trovo incredibile che nessuna istituzione cittadina, tolto un assessore, abbia preso posizione su un’immagine così offensiva appesa su un luogo sacro come il Ponte Vecchio».
Il commento, fatto dagli Stati Uniti, è comparso sui canali ufficiali della Fiorentina. Argomento lo striscione apparso nei giorni scorsi con la sua immagine travestita da Joker. «Nessuno cerca i colpevoli, magari si tratta di un singolo o di poche persone, i pagliacci sono altri ma questa azione anonima vile e offensiva è inaccettabile – ha rimarcato il presidente viola -. Non sentire posizioni di sostegno mi provoca grande delusione, evidentemente qualcuno gradisce i miei soldi ma non la mia presenza a Firenze. Su questo e su tante altre cose che ho dovuto combattere quando sono arrivato dovrò fare un’analisi molto approfondita e prendere decisioni chiare e trasparenti nel rispetto di quelle persone e di quei tifosi che continuano ad avere rispetto nei miei confronti».
Da Palazzo Vecchio si esclude che il presidente, tra le istituzioni cittadine chiamate in causa, possa riferirsi all’amministrazione comunale, considerato il comunicato dell’assessora Albanese a nome di tutta la giunta, e considerate le parole del sindaco Dario Nardella espresse pubblicamente in un’intervista a Rtv38, nei giorni scorsi, e anche in forma privata con un sms allo stesso Rocco Commisso. Ma allora a chi si riferisce l’irritato Commisso? Alla Regione? Alla Città Metropolitana? Alla Prefettura? O alla Firenze che lo sta criticando?
Ancora Commisso: «Vlahovic? E’ stato tutto molto complicato, un giorno Dusan si arruffianava con i tifosi e i suoi procuratori sono stati disonesti e bugiardi quando a fine novembre ho provato a chiudere il contratto di rinnovo. Quando l’accordo sembrava vicino i procuratori di Vlahovic ci hanno detto che l’ingaggio di 4-5 milioni l’anno non era abbastanza, Dusan ne voleva 8 netti l’anno e loro stessi hanno alzato la cifra delle commissioni pretendendo anche il 10% sulla futura vendita e l’esclusiva – ha aggiunto il patron viola – I miei dirigenti, Barone e Pradè, sono andati in Inghilterra a trattare con alcuni club ma la risposta del giocatore e dei suoi agenti è sempre stata no. Probabilmente avevano già un accordo con la Juventus per giugno o forse per arrivare anche in scadenza e rovinare la Fiorentina. Io oggi dico che è stata una buonissima operazione, un capolavoro come l’ha definita qualcuno, ci darà l’opportunità di guardare al futuro e non più al passato».