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Firenze: a Palazzo Strozzi e al Bargello apre la mostra «Donatello, il Rinascimento»

La «Madonna Pazzi» di Donatello (ora a Berlino)

Una grande retrospettiva a Firenze tra Palazzo Strozzi e il Museo del Bargello che riunisce per la prima volta i più importanti capolavori di Donatello: apre al pubblico sabato 19 marzo «Donatello, il Rinascimento», la mostra-evento curata da Francesco Caglioti, professore di Storia dell’Arte medievale presso la Scuola Normale superiore di Pisa.

Visitabile fino al 31 luglio, la grande esposizione è concepita come un unico percorso che coinvolge due sedi, Palazzo Strozzi (Piazza degli Strozzi) e il Museo Nazionale del Bargello (via del Proconsolo 4), per ricostruire la carriera di Donatello (1386-1466), “maestro dei maestri” e artista fiorentino simbolo del Rinascimento, a confronto con capolavori di artisti a lui contemporanei quali Brunelleschi e Masaccio, Mantegna e Giovanni Bellini, ma anche successivi come Raffaello e Michelangelo.

«Donatello, il Rinascimento» ospita circa 130 opere tra sculture, dipinti e disegni con prestiti unici, alcuni dei quali mai concessi prima, provenienti da quasi sessanta tra i più importanti musei e istituzioni al mondo come la National Gallery of Art di Washington, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Victoria and Albert Museum e la National Gallery di Londra, il Musée du Louvre di Parigi, gli Staatliche Museen di Berlino, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, le Gallerie degli Uffizi, la Basilica di Sant’Antonio a Padova e le basiliche fiorentine di San Lorenzo, Santa Croce e Santa Maria Novella. 50 grandi artisti e 60 prestatori. Ci sono anche due opere frantumate nei bombardamenti sulla Germania del 1945 e ora perfettamente restaurate. Un percorso attraverso la vita e la fortuna di Donatello articolato in quattordici sezioni: nella prima sala gli esordi e il dialogo con Brunelleschi (Donatello fu allievo tanto suo quanto del Ghiberti), con i due celebri Crocifissi lignei provenienti dalla Basilica di Santa Croce e da quella di Santa Maria Novella a confronto; si procede poi attraverso i luoghi attraverso i quali l’artista fiorentino ha lavorato (Siena, Prato e Padova, oltre a Firenze) trovando moltissimi seguaci, entrando in dialogo con altri celebri artisti molto più giovani quali Mantegna e Bellini, e sperimentando nei materiali più diversi le sue formidabili invenzioni plastiche e scultoree. Conclude la mostra una sezione speciale dedicata all’influenza di Donatello sugli artisti a lui successivi, tra cui Raffaello, Michelangelo e Bronzino, testimoniando così l’importanza capitale della sua opera per le vicende dell’arte italiana. Fu talmente apprezzato da Cosimo de’ Medici, il ‘Vecchio’, morto due anni prima di lui, che il “Pater Patriae” dispose che l’artista fosse sepolto vicino a a lui, committente di tanti capolavori. Donatello fu a lungo un artista iconico per tutta la città e le istituzioni fiorentine.

A Palazzo Strozzi un percorso cronologico-tematico che ricostruisce la biografia artistica di Donatello attraverso cento capolavori quali il David in marmo e l’Amore-Attis del Bargello, gli Spiritelli del Pergamo del Duomo di Prato, il Crocifisso, il Miracolo della mula e l’Imago Pietatis dell’altare maggiore della Basilica di Sant’Antonio a Padova, oltre a numerose opere provenienti da famosi musei stranieri come il Louvre di Parigi, il Metropolitan Museum di New York o la National Gallery di Londra. Per la prima volta nella storia, inoltre, sono esposti fuori dal loro contesto originario il Convito di Erode, la Fede e la Speranza dal Fonte battesimale di Siena, oltre alle straordinarie porte bronzee della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo a Firenze, che sono alcune tra le numerose opere oggetto di grandi restauri realizzati in connessione con la mostra.

Al Museo Nazionale del Bargello il percorso comprende opere iconiche, dal San Giorgio marmoreo, con lo straordinario rilievo in schiacciato del San Giorgio che libera la principessa, al David in bronzo a confronto con il Filippo Scolari detto Pippo Spano e con il Farinata degli Uberti, affreschi staccati di Andrea del Castagno, dalle Gallerie degli Uffizi, quindi il David Martelli di Desiderio da Settignano, eccezionalmente concesso in prestito dalla National Gallery of Art di Washington, per proseguire con la Madonna delle nuvole del Museum of Fine Arts di Boston, la Madonna Dudley del Victoria and Albert Museum di Londra e la Madonna della scala di Michelangelo dalla Fondazione Casa Buonarroti di Firenze. La sezione che accoglie quest’ultimo rilievo illustra attraverso una serie di serrati confronti inediti l’influenza fondamentale che Donatello ebbe su Michelangelo e sulla Maniera Moderna.

La mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dai Musei del Bargello di Firenze, in collaborazione con gli Staatliche Museen di Berlino e il Victoria and Albert Museum di Londra (che terranno le rispettive mostre sull’artista dal 2 settembre 2022 all’8 gennaio 2023 presso la Gemäldegalerie di Berlino e nella primavera 2023 presso il museo londinese). Le quattro istituzioni hanno lavorato insieme per costruire il più grande e completo progetto espositivo mai realizzato sull’artista: incredibilmente, infatti, Firenze ha allestito finora solo due mostre, una molto piccola al Bargello nel 1887 (nella sala che poi è diventata stabilmente la Sala di Donatello) e una nel 1987, «Donatello e i suoi».

Le sedi di Firenze, Berlino e Londra creeranno tre mostre distinte ma complementari. Quella fiorentina si espande in tutta la città di Firenze e nella regione Toscana grazie anche alla collaborazione con le più importanti istituzioni culturali del territorio, tra cui spiccano l’Opera di Santa Maria del Fiore, l’Opera di Santa Croce, l’Opera Medicea Laurenziana e l’Opera della Metropolitana di Siena, che custodiscono fondamentali capolavori inamovibili dell’artista. La Fondazione Palazzo Strozzi propone infatti la speciale iniziativa Donatello in Toscana, un progetto che mira alla valorizzazione del patrimonio artistico regionale, da Firenze a Siena, da Prato ad Arezzo, da Pontorme a Torrita di Siena: un itinerario che, attraverso una mappa tematica fisica e digitale, conduce alla scoperta di oltre 50 opere e rappresenta l’occasione, durante il periodo della mostra, di un’ulteriore immersione nell’universo donatelliano.

Il volume Donatello in Toscana, in uscita in maggio ed edito come il catalogo da Marsilio Arte, sarà anch’esso curato da Francesco Caglioti, che afferma: «Dedicare una mostra monografica così ampia a Donatello è una sfida unica, della quale siamo davvero grati alla generosità di tanti prestatori. Le mostre a lui intitolate finora sono state fatte perlopiù esponendo copie o limitando la scelta degli originali a pochi pezzi. Donatello, forse il più audace scultore di ogni tempo, è un artista con una fortissima vocazione monumentale, anche quando lavora nei piccoli formati. Ritrovare nelle sale di Palazzo Strozzi e del Bargello numerose opere che stanno tuttora nei grandi spazi delle chiese e delle piazze, o che vi stavano in origine, invita i curatori e il pubblico all’esperienza entusiasmante di ricollocare idealmente questi capolavori nei loro contesti antichi, immaginando gli effetti ogni volta sconvolgenti che Donatello fu in grado di attivare nei suoi contemporanei».

Il Museo Nazionale del Bargello ospita da sempre il più importante nucleo di opere di Donatello al mondo e l’allestimento del Salone di Donatello, realizzato con la mostra del 1887, impresse un nuovo volto museografico all’antico Palazzo del Podestà. La mostra Donatello, il Rinascimento, straordinaria per numero di opere esposte nelle due sedi e ampiezza dei confronti inediti offerti al pubblico – racconta Paola D’Agostino, direttore dei Musei del Bargello – esemplificherà quanto sia stato artista guida del Rinascimento. L’esposizione rappresenta un evento unico, reso possibile grazie alla salda collaborazione con Arturo Galansino e il suo staff, alla incomparabile curatela di Francesco Caglioti e alla fitta trama di rapporti con i più importanti musei del mondo che hanno concesso prestiti d’eccezione».

«La più completa ed esaustiva rassegna su Donatello mai realizzata, un’impresa unica e ambiziosa, nata grazie alla collaborazione delle istituzioni culturali italiane più prestigiose e dei musei più importanti di tutto il mondo», asserisce Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi.

Orario mostra: dal 19 marzo al 31 luglio 2022, tutti i giorni 10.00-20.00, Giovedì fino alle 23.00; dettagli e prenotazioni https://www.palazzostrozzi.org/

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