Nato non cerca la pace, ma fomenta la guerra in Ucraina, lo dice il Generale Bertolini
ROMA – Il Generale Marco Bertolini, già comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze e della Brigata Folgore, giudica la posizione della Nato nel conflitto Russia – Ucraina. Ed è il giudizio di uno che di conflitti e di strategia politico-militare se ne intende. Un giudizio che suona come una condanna completa dell’azione di Stoltenberg e dell’Alleanza.
“Questa è proprio l’end state al quale punta la Nato, ormai lo dice apertis verbis. La Nato non ha mai fatto un appello per i negoziati, non ha mai parlato di pace né di cessate il fuoco. Ha solo parlato di vittoria dell’Ucraina e di sconfitta della Russia, ha parlato di ‘regime change’ in Russia. La Nato, credo perché questa è la soluzione di cattedra del suo paese più importante, gli Usa, non è contro una guerra lunga in Europa. Evidentemente non ha paura di un Afghanistan europeo, un Afghanistan che dividerà tra l’altro due paesi europei. Perché sia l’Ucraina che la Russia, fino agli Urali, sono Europa.
Ma la Nato, evidentemente non si interessa più di tanto dell’Europa e auspica una guerra lunga, cronica in Europa e questo non è assolutamente un affare buono. Per fortuna nella Nato paesi ci sono paesi come la Turchia, la Francia e la Germania, ma anche l’Ungheria, che invece cercano di tenere aperta la possibilità di un negoziato. Se la Nato come Alleanza non sta facendo niente, anzi sta facendo il contrario per porre fine a questa guerra, altrettanto non si può dire per alcuni dei suoi paesi componenti che invece dimostrano di avere un approccio più indipendente”.
Questo il giudizio del generale sulla posizione di alcuni Stati europei. E’ significativo il fatto che il generale, fra i Paesi che aprono al negoziato, non citi l’Italia di Draghi. Evidentemente ritiene che il nostro premier sia appiattito sulle posizioni di Biden.